Il mistero del metano, cont.

Per chi non ha seguito la faccenda del metano in atmosfera, riassumo i capitoli precedenti, saltando le peripezie secondarie di piante, mucche, tassa sulle flatulenze ecc.
I – Febbraio 2007. Da previsioni contenute nel nuovo rapporto dell’Ipcc, come in quelli precedenti, deve aumentare.
II – Primavera 2007. Secondo le misure effettuate tra il 1982 e il 2002, è stabile e forse in lieve calo, l’Ipcc ha cannato la previsione. (Ne avevo scritto da qualche parte, appena ritrovo dove e risalgo alla fonte, la metto).
III. Agosto 2008. Sull’altopiano tibetano ci sarebbero specie di piante in grado di produrre 130 mila tonnellate di metano/anno.
IV – Settembre 2008. Pur di far credere che l’IPCC le azzecca tutte, sta per emergerne una quantità pazzesca dai fondali dei mari artici, come 55 milioni di anni fa?
V – Ottobre 2008, l’anno scorso le emissioni hanno ripreso ad aumentare di colpo.
VI – Dicembre 2008. Fuoriesce metano dalla tundra siberiana, eccome. Ma non in primavera/estate quando il ghiaccio si scioglie – e quando si usa misurare le emissioni, data la temperatura più confortevole per i ricercatori – bensì a settembre quando s’è già riformata una crosta di ghiaccio, si legge su Nature di oggi.