Darwin Day, edizione di lusso

Il museo di storia naturale di Milano, padre di tutti i Darwin Days nazionali, si “porta avanti”.  Dopo cinque anni di prove, da domani festeggia il bicentenario con un programma all’altezza dell’occasione. Dettagli, cronache e indiscrezioni sui relatori si trovano come al solito da quei pettegoli di www.pikaia.eu.

Mercoledì
Alle 21, serata distesa in famiglia per chiacchierare tra giovani e meno giovani dei taccuini dove Charles Darwin annotava via via le idee che gli venivano in mente, conduce Telmo Pievani.
Giovedì
Alla stessa ora, sale sul palco il noto trio di provocatori Bellone, Boncinelli e Giorello.
Venerdì
John van Whye (sorry, avevo dimenticato il link a uno simpaticissimo) di Cambridge parla di fringuelli alle 14, e dopo cena fanno altrettanto i coniugi Peter e Rosemary Grant di Princeton, quelli che hanno dimostrato l’effetto della selezione naturale su detti fringuelli, premio Balzan 2005.
Sabato
Gran finale per adulti – per i ragazzi è domenica – con “parterre di star” come dice Ilaria Vinassa de Regny, l’organizzatrice. Venuti per amicizia e non per soldi, aggiungo io, trasportati, alloggiati, cibati e niente cachet, mica siamo in America. Serata teatrale, pomeriggio dedicato ai progressi fatti nei 150 anni trascorsi dalla pubblicazione dell’Origine delle specie, ma se proprio avete solo mezza giornata di tempo, arrivate al mattino presto per tenere i posti per non perdervi
Ian Tattersall, co-boss del museo di storia naturale di New York e paleoantropologo specializzato nei fossili di noialtri primati, dai lemuri agli Homo
– la grandiosa Adalgisa Caccone di Yale che salva le tartarughe delle Galapagos
– Niles Eldredge, co-teorico con Stephen Jay Gould dell’equilibrio punteggiato (primo link alla voce italiana di wiki, deboluccia, secondo a quella inglese) e co-boss del museo di storia naturale di New York. Nonché l’uomo che ha scritto “L’Okavango è l’ultimo lembo di Eden rimasto in terra”, vado a memoria, per cui nel 2002 ho fatto un mutuo e sono andata a controllare se era vero (lo era).
– Su Antonio Lazcano da Città del Messico, un giorno scriverò un romanzo. Comunque è l’autore del classico The Origin of Life di cui promette da 15 anni una nuova edizione, ha studiato con Oparin ed è il massimo esperto delle condizioni per l’origine della vita terrestre, anche se ha parecchie idee su come potrebbero essere vite extra-terrestri. Insomma un pezzo di storia della scienza, anche se a vederlo sembra troppo giovane. Parla e scrive sette lingue tra cui l’italiano che mezcla ogni tanto con altre lingue neolatine per divertire la platea, uno degli scienziati più colti e cosmopoliti che si possa incontrare. Dichiarazione di possibile conflitto d’interessi: faccio parte del suo fan club.

A proposito di fossili e pettegolezzi
Non trovando la notizia da quelli di Pikaia, supplisco. Vilayanur Ramachandran, il famoso neuroscienziato dell’università della California a San Diego è nei pasticci…
– Ancora? Ha scoperto un altro “modulo di Dio” nel cervello?
No, questa volta ha comprato per 10 mila dollari un cranio di anchilosauro, da un paleontologo molto chiacchierato in un luogo noto per ricettazione e spaccio di fossili.
– Come mai?
In cambio della promessa che la specie avrebbe avuto il suo nome. Infatti in un articolo (riassunto) uscito tre settimane fa su una rivista indiana (originale), è chiamato Minotaurasaurus ramachandrani. Adesso il proprietario dice che restituisce il cranio ai cinesi – è stato scoperto nel deserto di Gobi – se qualcuno dimostra che è di provenienza illegale.
– Non poteva pensarci prima?
– E’ quello che dicono i paleontologi. Particolari e proteste su Nature.

Gli ospiti del Darwin Day milanese si potranno ascoltare in diretta su Pikaia.