Lost in translation, again

Andrea,

Perché scredita gli scienziati giapponesi mentre ne invoca l’autorevolezza e se ne difendo l’autorevolezza, s’arrabbia e si lamenta?

Prima ha cercato di far passare Akasotu per uno stupido, che avrebbe fatto previsioni su un ciclo climatico con in mano sette anni di dati, di cui tre ancora da pulire. Ci riprova con Itoh, facendogli dire che le uniche misure “affidabili” sono quelle satellitarie. Non crede di esagerare?

Le chiedevo la fonte della citazione “Il peggior scandalo scientifico della storia”. Grazie, peccato che non abbia letto l’intero testo. Che il suo inglese non sia all’altezza del suo giapponese? Itoh scrive che i titoli “sensazionalistici” – quello sullo scandalo incluso – sono dell’editore del suo libro. L’intenzione del libro, dice, è in realtà di contrastare “la visione ristretta del riscaldamento globale” prevalente nel suo paese e di “alfabetizzare sul clima” i policy-makers. Ai quali fa 6 raccomandazioni:

  • esprime un parere sfavorevole a un protocollo post-Kyoto e favorevole una nuova Convenzione sul clima.
  • consiglia di eliminare la Nube bruna – le polveri atmosferiche prodotte dal boom economico di Cina e India – e ci mancherebbe: danneggia la salute di tanti giapponesi.
  • due somigliano a quelle del IV rapporto IPCC: basta concentrarsi sull’effetto”trigger” dei gas serra, appurare invece loops, feed-backs, e aumentare le ricerche sugli aspetti locali.

Troppo ligio alla linea IPCC, mi sa che Itoh non fa per lei, Andrea. Tanto che le 2 raccomandazioni rimaste sono previsioni:

  • la prima “global temperature will not rise rapidly, if any” sembra lì apposta per farla indignare. Trascura il suo esempio preferito a dimostrazione del contrario: Groelandia, X secolo d.c.
  • la seconda “the Gulf Stream will not stop by fresh water inflow” è… curiosa in libro uscito a fine 2007, quando sulle oscillazioni o meno della corrente del Golfo esisteva un’unica ricerca. Sembra lì apposta per far ridere Maurizio.

Mi sa che Itoh non fa nemmeno per me.