Rapporti

Antonin Scalia ingiunge agli avverbi di non f… gli aggettivi

Ok, ogni tanto Steve Pinker scrive cose discutibili, ma The Stuff of Thought fa scoppiare da ridere fino a p. 481 (se ci sono battute nell’indice dei nomi, mi sono sfuggite). Sfoggia un registro linguistico invidiabile soprattutto nel capitolo 7 “Le sette parole che non potete dire in televisione”*. Se le dite, la Federal Communications Commission (FCC) multa, rimulta e se non basta sospende la licenza dell’emittente.

In realtà le parole sono otto,  precisava il Clean Airwaves Bill – “la proposta di legge più scurrile mai presa in considerazione dal Congresso,” secondo Pinker – presentata dai repubblicani Ose e Smith nel 2003 e respinta.

La proposta Onde Pulite ha spronato nel 2004 il presidente della FCC Michael Powell – figlio del gen. Colin P., segretario di Stato – a compiacere il suo partito e il governo applicando i propri poteri con maggior severità e multando ABC, CBS, NBC e Fox che nel 2003 avevano trasmesso la cerimonia dei Golden Globes in cui Bono accoglieva il suo con

really, really fucking brilliant.

Le tivù hanno fatto ricorso al tribunale federale di New York che ha giudicato le misure della FCC “arbitrarie e capricciose”, al che la FCC ha fatto ricorso alla Corte suprema, dove prevalgono per ora i giudici nominati a vita da George Bush. Il 28 aprile, la Corte le ha dato ragione con cinque pareri favorevoli e quattro contrari. Tra i favorevoli, Antonin Scalia, ti pareva, il quale scrive nel proprio parere

Even when used as an expletive, the F-word’s power to insult and offend derives from its sexual meaning.

“Anche quando viene usata come espletivo, il potere della parola-F di insultare e offendere deriva dal suo significato sessuale. ” La grammatica è sbagliata. La sintassi e il senso pure: fucking modifica l’aggettivo brilliant, semmai è avverbiale, e la parola F non ha il potere di insultare e offendere gli avverbi e l’aggettivo perché tra loro non esiste alcun rapporto sessuale da significare.

O sì e sono io a sbagliare?

Fine dei preliminari: raccomando le riflessioni di Marc Blitz sul processo, le sette parole che sono otto, le neuroscienze delle parolacce e la legge, e i testi di Pinker ai quali rimanda.

*Per chi guarda il video di G. Carlin indicato da Weissbach e si perde qualche vocabolo, ecco il testo.