L’ingegneria, uovo o gallina?

I sociologi Diego Gambetta, univ. di Oxford, e Steffen Hertog, Sciences-Po di Parigi, hanno studiato la composizione dei gruppi islamisti violenti, e trovato un eccesso di ingegneri (vedi figura 2, pagina 11 e tabelle 2 e 3, pp. 13-15).

Su New Scientist di questa settimana riassumono le proprie tesi, e citano sondaggi americani secondo i quali negli Stati Uniti, rispetto agli altri professori, gli ingegneri sono sette volte più religiosi e di destra. Nei 16 paesi del Medioriente e dell’Asia dove Gambetta e Hertog hanno fatto ricerca, gli ingegneri non sono più credenti, o più di destra degli altri, ma hanno più probabilità di combinare entrambi gli atteggiamenti.

Nel 1982 l’ing. John Patterson scriveva che gli ingegneri erano una quota sproporzionata dei creazionisti americani, e stando all’ipotesi Salem la stragrande maggioranza dei creazionisti che si dichiarano “scienziati” sono ingegneri. Boh… Chissà se è vero anche in Italia.

Per Gambetta e Hertog, tra gli ingegneri sono più frequenti: una maggiore intolleranza dell’ambiguità, la credenza che la società può essere fatta funzionare come un orologio, un rifiuto della politica democratica che implica compromessi, un certo semplicismo

Ma sono queste caratteristiche a spingerli a studiare ingegneria, o lo studio dell’ingegneria a esaltarle?