Ristrette dal caldo III

Ancora sulle pecore scozzesi. Niente di appassionante, ma nel commento non so formattare e non si capisce chi dice cosa, quindi metto qua. Riassunto delle puntate precedenti: dei biologi misurano un calo della stazza ovina che attribuiscono in parte a 20 anni di inverni tiepidi e brevi, come da indice Nao. Secondo Maurizio dovevano usare i dati meteo. E’ assurdo, dico io.

Maurizio: Non ho capito cosa sarebbe assurdo…andare a cercare i dati (già esistenti) della stazione meteo piu’ vicina, una o due isole piu’ in la’? Perche’, i biologi non possono fidarsi dei meteorologi?  E chi ha parlato di basarsi sui dati quotidiani? L’analisi degli andamenti delle temperature, delle piogge etc etc di quella stazione meteorologica avrebbero confermato il legame fra l’indice NAO e lo status dell’ambiente dell’isola.
L’oca: Perché dei biologi dovrebbero fare un lavoro del genere e chi se ne fiderebbe? Visto che tengono conto anche delle risorse di cibo, dovevano prendere le misure dell’erba?

Maurizio: Leggi invece questo (link citato da te): “From this index the researchers concluded that the winters on Hirta are getting shorter and warmer, and that may be because of climate change.”
L’oca: Ma hai accesso a Science, potevi leggere la ricerca del 2007 che il com. stampa sintetizzava a modo suo.

Maurizio: Guarda un po’, anche quelli dell’Economist si sono confusi, e hanno preso Coulson e soci per climatologi, visto che dall’indice NAO hanno concluso che gli inverni stano diventando piu’ corti e piu’ caldi, e che tutto cio’ puo’ essere dovuto al cambiamento climatico.
L’oca: So what? Secondo te una Nao positiva non determina inverni più brevi e miti sulle Ebridi e questi non sono determinanti per la sopravvivenza delle pecore? Citation please.

L’ocaNessuno ha collegato la Nao ai cambiamenti antropogenici.
Maurizio: Peccato che Coulson nel comunicato stampa dell’Imperial suggerisca “this is because shorter, milder winters, caused by global climate change, mean that lambs do not need to put on as much as weight in the first months of life to survive to their first birthday as they did when winters were colder.” E a cosa sarebbe legato il GLOBAL climate change, di grazia?
L’oca: Sempre dal com. stampa del 2007, notare. E “antropogenico” glielo hai letto nel pensiero?

L’ocasolo tu dici che la Nao non è un fenomeno climatico.
Maurizio: boh? e dove?
L’oca: Ecco qua. “La relazione che (i biologi) hanno messo fra l’indice NAO e il riscaldamento globale, quella è davvero un mistero”. Solo che quell’indice era stato positivo per 20 anni. 

Maurizio: Io ti ho postato un paio di link dove si dice che tale collegamento non è (ancora?) possibile. Mi hai risposto? Me la devo essere persa, la tua risposta.
L’oca: Non smentiscono l’influenza della Nao sugli inverni scozzesi: sono irrilevanti. Sul collegamento? Mi pareva offensivo, il clima è la tua specialità. Ma se insisti vedi quiqui e altre nuove ricerche di autori citati nel rapporto Ipcc 2007.
Maurizio: Se qualcuno ha stabilito un link fra “20 anni positivi” di NAO e riscaldamento globale, bisognerebbe aiutarlo a gridarlo a gran voce!!
L’oca: Non servirebbe. Hurrell, Chelliah, Bell, Halpert  ecc. pubblicano su ottime riviste. 

L’oca: (a proposito di, ndr) Monckton, ho scritto che faceva ridere e lo hai difeso.
Maurizio: Devi aver lavorato troppo a Repubblica perché non fai che collezionare una imprecisione dietro l’altra. Anzi, non ne azzecchi una: all’epoca (”Il Visconte e la peer-review”, 21 luglio 2008), ho commentato fra l’altro che “può adesso legittimamente presentarsi come un ‘perseguitato’, dopo aver ingigantito la portata e la significatività del suo articolo”. E quella sarebbe una “difesa”???
L’oca: Pan per focaccia.  Mi accusavi inter alia di perdere “ogni difesa e pensiero critico” davanti a un articolo uscito su Science, ti accusavo di credere a Monckton. Quali imprecisioni?
Maurizio: E’ ovvio che visto che questa è casa tua, avrai sempre tempo per chiedere scusa di tutte queste inesattezze…ma è un po’ stancante doverti correggere a ogni pie’ sospinto.
L’oca: Quali inesattezze?

Maurizio: Interessante insomma sapere come le pecore reagiscono come popolazione ai vari cambiamenti ambientali, ma teniamo il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici etc. etc.  fuori da una tale discussione.
L’oca: Ti rendi conto di quello che hai scritto?