Piramo e Tisbe, a lieto fine

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Care socie, cari soci,
La socia Rossella è indignata. Trova che trascuro il Fan Club, e cito articoli macho (“solo per vantarti che Tarzan era francese!“), mentre su Nature ce n’è uno sulla nostra moscerina di “una donna!!!”.

Ha ragione. Ho mancato al dovere. “Switch in FGF signalling initiates glial differentiation in the Drosophila eye” di Sigridur Rut Franzdòttir et al. rivela come crescono i collegamenti tra l’occhio della drosofila e il suo cervello, e quindi anche il nostro.

Nel corso dell’embriogenesi si esprimono in sequenza alcuni geni. Quello per il fattore di crescita nervosa spinge le cellule progenitrici già sul posto – delle staminali – a formare neuroni. Ma da solo non basta. Un altro gene per il fattore di crescita fibroblastica deve incitare alla riproduzione delle cellule gliali che stanno in una sede lontana dall’occhio, giù nel cervello. Per migrare e avvolgersi attorno ai neuroni, le gliali devono farsi tutta la strada a piedi e senza scontrarsi.

Ma quale strada? A dirigere la circolazione e provvedere alla segnaletica interviene un parente del fattore di crescita fibroblastica, il ligando Pyramus che controlla il numero delle gliali e la loro mobilità. Giunte al futuro occhio, devono disporsi a membrana attorno ai neuroni, diversificarsi per ripartirsi i compiti, rifornirla di energia ecc. ecc. Insomma tener su la baracca.

Per questo serve la segnaletica emessa dalla liganda Tisbe. Sorvolo sui particolari, in sintesi il puer pulcherrimus e la praelata puella si danno il turno finché ogni neurone è inguainato e funzionante.

Una confusione pazzesca che era facile evitare con dei neuroni pre-inguainati.

Rossella ha fatto bene a protestare, è un articolo importante. Dimostra un’altra volta che se il Progettista Intelligente esiste, si chiama Rube Goldberg.

OT:bieco illuminismo” è il più bell’ossimoro dell’anno.