Ieri era di nuovo natale

A Ginevra, è iniziato il WCC3, ma sono alla fattoria-reggia. Una settimana fa, la lupa Claire detta Miss Italia ha avuto sette cuccioli – più uno nato morto – oggi dei barilotti di lardo. Alle 22 di sabato è iniziato il parto di Lola detta la Matriarca (madre di Claire) lungo e rischioso, eppure ha nove anni e parecchia esperienza.

Fino alle tre, nascono sette cuccioli. Dopo il secondo, la padrona n. 1 li sfila appena spuntano e strappa la placenta dalla parte della testa, così Lola si affatica meno. Uno esce senza placenta, la bocca spalancata e la lingua pallida, quasi bianca. Muore due ore dopo. Gli facciamo la respirazione bocca-a-bocca, i massaggi, una di noi lo tiene caldo fra le mani, mentre l’altra cerca di alimentarlo una goccia di latte per volta. Non ha nemmeno il riflesso di deglutire, ma diversamente da Lola che non gli bada, cerchiamo di aiutarlo finché non smette di respirare. 

Poi niente fino alle 6.30, nonostante le iniezioni di ossitocina. Alle nove, trasferta nella clinica veterinaria per un parto cesareo di due mingherlini, in “rianimazione” (vedi sopra) per due ore. Due nascono morti, rimasti indietro nell’utero che si era avvitato e chiedeva a tutti e quarto il canale del parto. 

Lola si riprende nel pomeriggio, alla sera si fa trasportare fuori per la pipì, torna e s’addormenta. Dopo l’intervento, ha poco latte, iniziano i turni di biberon, ridotti grazie al contributo di Claire che allatta i neonati e li lecca come fossero suoi. Forse li riconosce come fratelli? 

Anche loro sono figli di Quant detto Sua Maestà che fino al mese scorso andava in giro con l’aria del Non sapete chi sono io. Adesso è cortese, quasi affettuoso. Gli altri tre adulti – Vera, Rex, Birba – sono quieti, e curiosi. Appena possono, sbirciano nelle due camere della maternità, con aria condizionata.

Stamattina Lola è affamata. Prima, appena mi guardava con insistenza, le facevo da distributore automatico di polpettine di carne macinata – poche, era enorme ed era previsto un eventuale intervento – e di acqua fresca. Ma fino a questa sera è a dieta, il suo sguardo funziona solo ogni tanto, le faccio da slot-machine.

Ci servono 15 nomi. Devono essere brevi, massimo due sillabe, e ben distinti l’uno dall’altro, perché non ci siano dubbi su chi dei quindici viene chiamato quando inizieranno le lezioni di galateo.

Il puledro – nato il 18 – che sabato correva ancora a zampe rigide ha scoperto come si fa a galoppare e che per passare sotto la pancia della madre deve abbassare la testa. Per il resto, allo zoo si sono aggiunte due famiglie di gechi, una rana verde, colombe, gazze e un airone cenerino in visita al laghetto di recente popolato di pesci.

Torno fuori. Arriva Barbara Duden, da Hannover, una delle donne  che interverranno alla Scuola estiva della differenza, a Lecce.