Tutti mischiati II

Sul sito dell’American Society of Human Genetics ci sono gli abstracts delle presentazioni che saranno fatte al prossimo convegno. In quelli selezionati da Dienekes – sia lodato, sono una marea! – il secondo riguarda gli ebrei, da 4.000 anni più omogenei di altri popoli per cultura e religione, dei quali sono stati confrontati tra loro 7 gruppi e questi con altre popolazioni del circondario euro-levantino. Gli ebrei iraniani e iracheni hanno ereditato pochissime varianti genetiche europee, mentre ebrei siriani, askenaziti e sefarditi ne hanno ereditate fra il 30 e il 60% da, in ordine decrescente: toscani, vari meridionali italiani, drusi, beduini e palestinesi.

L’indice Fst – che misura il tasso di variazioni tra un gruppo e l’altro – è più alto nei singoli gruppi ebrei che tra i sette presi in considerazione il che conferma la regola di L.-L. Cavalli-Sforza: qualunque caratteristica usiamo per rivendicare una differenza e, implicitamente o meno, una superiorità, di sicuro non sta scritta nel Dna. (Regola ochesca: la vera differenza sta nei due cromosomi X…)

Promesse
Anticipate l’altro ieri da Nature Genetics, sono uscite due belle ricerche sulle varianti di tre geni, “associate” a una “suscettibilità” all’Alzheimer. Caterina, un’amica leccese, diceva che “al telegiornale hanno annunciato una scoperta italiana e una cura più vicina”, cosa ne penso? Che allungandosi, l’elenco dei geni “associati” complica la ricerca di un farmaco, invece di semplificarla. Anche “scoperta italiana” è un po’ esagerato. Ottimo resoconto qui.

Uova e galline
Razib Khan di Gene Expression – dove scrive spesso di genetica delle popolazioni – sta discutendo dei punteggi nei test americani per l’ammissione alle facoltà di diritto dall’anno accademico 1997-8 al 2003-4. Gli studenti di fisica/matematica sono in testa. “Perché fisica/matematica rende più intelligenti o perché solo i più intelligenti riescono a fare fisica/matematica?” Notare che gli studenti di economia e di filosofia/teologia seguono a ruota, mentre quelli di diritto penale…

We all look for a yellow sumarine, yellow submarine…
Dal 31 agosto, il Mote Marine Lab ha perso Waldo, il robot che insieme a Carmen e Nemo pattuglia le acque davanti alla Florida e avvisa della presenza di fioriture d’alghe.  500 dollari a chi lo riporta vivo o morto (intero o a pezzi).

Via The Great Beyond, al quale devo anche questa delizia grafica di Ben  Fry sull’evoluzione delle idee di Darwin. Le ho solo dato un’occhiata, appena ho tempo ci torno.

Alla masseria-reggia intanto, come badante dei cuccioli di Lola la Matriarca sono stata sostituita, benissimo sicuramente, ma sono un po’ gelosa.