Castagna

L’incapace che sabato scriveva su D

In un anno, 46 governi hanno versato 3,7 trilioni di dollari a istituti di credito per evitare la crisi finanziaria e tagliato in media del 20% i fondi promessi alle banche mondiali delle sementi per evitare le carestie a 1,5 miliardi di persone. Per lo stesso periodo, il bonus accumulato da Andrew Hall di Citigroup era di 100 milioni di dollari, il budget di quelle banche era di 3,5 milioni di dollari. Risultato: mi è passato l’appetito per 24 ore. Provate a rileggere il calcolo prima dei pasti. Se passa anche a voi, ho scoperto una dieta dimagrante.

sono io.  Lo spazio non c’era, ma dovevo riuscire lo stesso a mettere “il budget per le ricerche programmate in quelle banche dal Consultative Group on International Agricultural Research che ne coordina i lavori”.

Se come dieta dimagrante non funziona più, ne ho una di ricambio. E’ il modello dell’IFPRI su cambiamenti climatici e alimenti di base da qui al 2050. In realtà è una combinazione di modelli e il risultato è sorprendente. Quelli climatici del Centro americano per la ricerca sull’atmosfera e del Csiro fanno previsioni molto diverse sulle precipitazioni e le siccità.

Ma fuso con quello dell’IFPRI – produttività locale in base a varietà coltivate, con senza irrigazione, con o senza fertilizzanti ecc. – ognuno dà risultati che variano di un 5-6% appena. L’America Latina se la cava meglio e anche la Cina. Il riso calerebbe di  meno: del 30% rispetto al 47% per il mais e al 50% per il grano. Proprio come previsto dal presidente Jiang Zemin alla conferenza mondiale sulla genetica del riso, Pechino, 16 settembre 2002:

Entro una generazione, voi scienziati dovete trovare il modo di aumentare del 30% i raccolti di riso, consumando meno acqua, su una minor superficie di terra, con meno concimi chimici derivati dal petrolio, in un clima sempre più inclemente, per garantire la sicurezza alimentare delle popolazioni del blocco del riso che sono metà del mondo, sui tre miliardi e mezzo e saranno sui quattro miliardi e mezzo allora. Se non ci  riuscirete, i nostri governi non potranno garantire la stabilità sociale. (Fonte: schermo sul quale scorreva la traduzione)

In prima fila c’erano ministri dei 35 paesi del “blocco del riso”. Dopo a noi giornalisti occidentali, quello australiano degli esteri diceva off the record

Siamo avvisati: se non troviamo una soluzione, un miliardo di cinesi saliranno sui gommoni e verranno da noi.

Da allora, i paesi occidentali hanno continuato a tagliare i fondi versati al CGIAR, in parte perché il WTO voleva privatizzarne le banche delle sementi. Pare che all’ultimo G20 si siano impegnati a versarne un po’ di più per avviare una “nuova rivoluzione verde” (via l’Economist).

Non farà notizia quanto un Nobel, ma Andrew Jarvis ha ricevuto il premio Nielsen per i suoi lavori sulla biodiversità agricola in America Latina.