Sotto Semantica solidale, Maurizio segnala sviluppi nel processo intentato dall’Associazione britannica di chiropratica a Simon Singh per averla diffamata sul Guardian scrivendo che essa “happily promotes bogus treatments”.
Riassunto delle puntate precedenti
Dopo la sentenza di condanna del giudice Eady a maggio, e un ricorso respinto dalla Corte d’appello in agosto, l’altro ieri il Lord Justice Laws ha concesso a Singh un altro ricorso. Per Eady le affermazioni di Singh significavano che l’Abc era consapevolmente disonesta. Per Laws l’opinione del collega è da verificare, perché durante il processo l’Abc “non ha sollevato alcuna questione in merito alla buona fede e alle motivazioni” di Singh.
Puntata odierna: Attenzione, caduta zappe
A smentire Laws, l’Abc emette subito un comunicato in cui accusa Singh di averla attaccata maliciously, con intento doloso. Jack of Kent presume si tratti di un lapsus tastierae, un po’ come la “pletora” di evidenze cliniche vantata dall’Abc in giugno. Nonché di una gigazappa sui piedi. L’Abc se n’accorge e ieri fa uscire un comunicato simile ma senza l’avverbio, ma oggi entrambi sono ancora sul sito dell’Abc, oltre che su vari blog, qualcuno con la prova finestra.
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Prossima puntata
Simon Singh farà un processo all’Abc per diffamazione?
“Troppi link!”
– A parte quelli ai comunicati dell’Abc, rimandano ad autori semanticamente solidali e dovremmo esserlo anche noi.
– Euh adesso… ‘sagerata… e perché mai?
– Lo spiega qua il direttore di Nature.
– No, un altro link, no! Pietà…
– Per questa volta riassumo, poi finisce la settimana di bontà. Quella legge inglese può essere usata contro chiunque scriva su giornali, blog, web, twitter, whatever sia leggibile in Gran Bretagna, e vale per ogni paese salvo gli Stati Uniti.