Il 12 ottobre, Singh festeggiava il permesso di ricorrere contro la condanna per una frase uscita sul Guardian, l’indomani il quotidiano pubblicava in prima pagina:
Il Guardian imbavagliato
Al Guardian è stato impedito di informare su atti parlamentari, su basi legali che paiono mettere in discussione la libertà di parola garantita dal Bill of Rights del 1688. Oggi l’ordine del giorno dei Comuni contiene una domanda cui un ministro dovrà rispondere in settimana. Al Guardian è impedito identificare il deputato che l’ha presentata, il suo oggetto, quale ministro può rispondere, o dove trovarla.
How to let the cat out of the bag
Al Guardian è anche vietato dire ai lettori perché gli viene impedito – per la prima volta a quanto si ricordi – di riferire del Parlamento. Ostacoli legali, che non possono essere identificati, riguardano procedimenti che non possono essere menzionati, per conto di un cliente che deve restare segreto. Il Guardian può riferire un unico fatto, nel caso è coinvolto lo studio legale Carter-Ruck di Londra, specializzato nell’intentare processi ai media per conto clienti che comprendono individui e grandi corporazioni. (…)
Anche il Times era imbavagliato dal 16 settembre, ma ha un direttore un po’ diverso.
Velocemente prelevata dal web dei Comuni, la domanda passa su twitter e blog: un
deputato del Labour chiedeva al ministro della giustizia se aveva valutato l’efficacia della legislazione a difesa dei whistle-blowers e della libertà di stampa a proposito del divieto al Guardian di parlare della banca Barclays e dei suoi trucchi per evadere le tasse, e del “rapporto Minton” sui rifiuti portati dalla famigerata Trafigura in Costa d’Avorio.
Prima che il Guardian, al quale s’erano accodati altri giornali imbavagliati, fosse sentito dall’Alta Corte cui aveva fatto ricorso, Carter-Ruck rinunciava al bavaglio. E protestava perché l’articolo uscito sul Guardian era “highly misleading“.
You have to love the irony…
Come insaccare il gatto
Serve una carota, scrive il direttore Alan Rusbridger: un PR che vi procura sponsorizzazioni per buone cause o vi organizza di corsa una fondazione umanitaria; e un bastone: lo studio legale “specializzato nell’azzittire i giornali” (fonte: l’Economist di ieri, secondo il quale sono in vigore tra 200 e 300 bavagli analoghi) e capace di far arrivare “superingiunzioni segrete” dalla televisione di stato norvegese fino al bollettino di Greenpeace-Abidjan, passando dalla BBC.
Il gatto
E’ quanto documentato nel rapporto commissionato nel 2006 da Trafigura a John Minton, le decine di migliaia di avoriani rimasti intossicati da nafta e acido solfidrico, riversati in discariche attorno ad Abidjan, le patologie, le sostanze pericolose ancora presenti, la violazione di leggi e convenzioni. Il rapporto si trova su Wikileaks. Per le malefatte successive rif. Business & Human Rights, l’articolo sul Guardian il 14 maggio e l’inchiesta più ampia il 16 settembre, stessa data delle ingiunzioni.
Veloce il giudice.
Ass. giust.
Domani sono qui, dopo in Germania, rientro giovedì.