Quell'italiano, lo conosco

Si apre tra poco all’università di Chicago una conferenza su Darwin che più star-studded di così c’è solo la notte degli Oscar. Dick Lewontin, Marc Hauser et al.  di cui racconto da anni, e sì, Dick Lewontin sta bene, anzi credo che sarà in top form.

Se passate da quelle parti, non mancate domattina l’apertura della sessione “storia e filosofia”. La fa Pietro Corsi, unico straniero insieme a un suo collega inglese.  Storico coltissimo e spiritosissimo in tre lingue, s’è studiato anche Lamarck e Buffon e Cuvier e Stenone e…  mica solo gli inglesi.

Vantaggio dell’insonnia, è librovoro da quando sa leggere e per di più ha una memoria fotografica. Non c’è giustizia. Cattedra di storia della scienza alla Sorbona prima e poi a Oxford, Pietro C. sarebbe volentieri rimasto in Italia se il barone di turno, offeso dalla brilliance del giovane, non gli avesse profetizzato:

Sappia che lei in Italia non farà mai carriera

e non si fosse adoperato per realizzare la profezia.

Fra il pubblico ci sarà anche PZ Myers che bloggherà in diretta, dalle 6.15 pm EST appuntamento da Pharyngula. Ha già detto che non seguirà storia e filosofia, si vede che nessuno gli ha raccontato certe battute di Pietro, o della volta che davanti a un pubblico rapito ha messo k.o. Fabrizio Fratus. Il poverino non sapeva che l’interlocutore univa conoscenze sterminate della teologia, non solo cristiana, ai talenti oratori di Cassius Clay.
Welcome to Chicago, PC.

E mentre ci sono:  i fisici Franco Ferroni e Giorgio Parisi della Sapienza, e Massimo Inguscio del Lens di Firenze hanno vinto i grants di ricerca da 2,5 milioni di euro dello European Science Council.  Franco F. : complimenti.  Giorgio e Massimo: baci e abbracci.

Tutti e tre: sapete cosa? Me l’aspettavo.