C’è ancora posto sui pullman da Milano per Copenaghen dal 10 al 17 novembre, viaggio e ospitalità 100 euro, dice mazzetta senza mettere il link. Se resta posto nello zaino, invece dell’editoriale di David King su Science, conviene metterci l’Economist tutto per la copertina, l’editoriale, la sezione scienza e tecnologie e lo special report “Getting Warmer”, titolo scelto per spingere gli AGW-deniers oltre il tipping point.
Chi paga “l’aria fritta”
Nei commenti M. Morabito ha rivelato che per un AGW-denier i “volontari” sono per forza pagati da qualcuno perché “non vivono d’aria fritta”, e Claudio Costa ha chiamato “azienda” il sito di Real Climate fatto – splendidamente – nel tempo libero da scienziati stipendiati da università e centri di ricerca.
Sono falsità scritte da chi mi ritiene troppo stupida per informarmi, infatti M. Morabito mi dà lezioni da anni su come fare il mio mestiere con oggettività e scetticismo, cioè fidandomi ciecamente di falsità simili. The irony…
A noi quelle falsità sanno di paranoia, nel nostro ambiente si milita nel tempo liberato dal lavoro che ci consente di campare più o meno bene. Semmai invidiamo a Maurizio Morabito e a Claudio Costa il cospicuo patrimonio di famiglia che consente loro di passare cospicue quantità di tempo liberato a scrivere sui siti altrui o propri.
Domanda: Se entrambi sono volontari autentici e militano gratuitamente per la buona causa dell’inquinamento da gas-serra, come mai credono che siamo pagati per militare contro?
Risposta: Nel loro mondo ci sono militanti pagati. Jim Hoggan ha compilato la lista dei loro principali finanziatori, con brevi descrizioni e link. Nessuna novità, ma ho pensato che poteva far comodo trovarli raggruppati invece di perder tempo a frugare nei post di un’oca disordinata.
Piccolo esame di deontologia giornalistica
A caldo, Andrew Revkins, noto reporter del New York Times per le questioni ambientali, pubblica un articolo abbastanza rappresentativo di quelli usciti nei giornali anglofoni di qualità presi a modello in Italia. Lo conosco poco, ma penso con più tempo a disposizione, sarebbe stato più guardingo. Andrew Thacker gli manda questa lettera, forse un po’ severa. Ma nella sostanza, ha ragione.
Opinioni
Esce il sondaggio di Observa sulla “sensibilità degli italiani” ai mutamenti del clima. In due anni diminuita; la propaganda ha funzionato a meno che sia stata la temperatura più sopportabile rispetto al caldo torrido della primavera e dell’estate 2007. Al contempo è quasi raddoppiata la fiducia nei dati scientifici. Chissà se Massimiano Bucchi e i suoi faranno le stesse domande a breve per vedere se l’attacco ai dati delle ultime settimane è stato efficace.
Rimane stabile e minima l’influenza delle associazioni ambientaliste sull’opinione pubblica, ma non basterà a convincere gli aggressori che sono il bersaglio sbagliato. Continuano a ritenerle delle superpotenze miliardarie.