Il 7 gennaio, Nature pubblica 18 profezie di scienziati su quanto accadrà nella loro disciplina entro il 2020. “Il laser compie cinquant’anni,” scrivono Thomas Baer e Nicholas Bigelow (sunto ochesco), “ma come i suoi inventori lo stiamo ancora sottovalutando: fra dieci anni ve ne farà vedere di tutti i colori.” Passati dieci giorni, su Nature Physics Mark Dennis et al. spiegano come si fa ad annodare delle stringhe di luce e a vederle in tre dimensioni senza occhialini.
Normalmente la luce scorre dritta, ma può anche formare riccioli, dei vortici ottici contornati da righe nere a intensità luminosa zero. I fisici inglesi hanno suddiviso il campo luminoso di un fascio laser e con la teoria dei nodi ne hanno progettato l’intreccio di zeri, le zone nere, di non zeri, i vortici, e di link, i cerchi concatenati. Quando lo hanno puntato su un ologramma configurato apposta ne è emerso un nodo in 3d, un po’ come se le stringhe di luce ad alta intensità scorressero in labirinti sovrapposti, tra le righe nere al posto delle siepi di bosso.
Effetti speciali a parte, secondo i fisici inglesi con lo stesso metodo si potrebbero annodare onde in altri sistemi tridimensionali, per esempio quella formata dagli atomi in un condensato di Bose-Einstein. Dalla conclusione baldanzosa del paper, ho come l’impressione che ci stiano già provando.
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