La bioetica in concreto

Via Buenos Aires HeraldBBC.

Physicians for Human Rights ha ottenuto dal governo americano i documenti dei medici della CIA e dei servizi segreti dell’esercito, che dopo l’11 settembre e fino al 2008  hanno partecipato alle sessioni di tortura di presunti terroristi.
Dagli “interventi” eseguiti, scrivono gli esperti in The Torture Papers, è molto probabile che abbiano fatto esperimenti sui detenuti, per aiutare l’amministrazione Bush a distinguere tra tortura e “interrogatori potenziati” ai quali dare una copertura legale.
Simili esperimenti sarebbero una violazione del codice di Norimberga, adottato anche dagli Stati Uniti dopo il processo ai medici nazisti nel dopoguerra. Physicians for Human Rights chiede un’inchiesta governativa e a chi vuole di sottoscrivere la sua lettera al presidente Obama che deve ordinarla.
The Torture Papers si aggiunge a molti rapporti simili usciti negli ultimi anni, ma anche se è  breve, è il più tremendo da leggere, per chi non se la sente c’è un sunto asettico, e un articolo di Meredith Watman su Nature.
Argentina
Trentaquattro anni fa, secondo una sentenza del 2002 che ha dato ragione alle nonne di Plaza de Mayo: l’erede del gruppo editoriale Clarìn Ernestina Herrera de Noble aveva adottato illegalmente Marcela e Felipe, forse nati in centri di tortura da donne poi assassinate dai militari.
Solo ora perché la signora Herrera e i suoi avvocati avrebbero ostacolato il corso della giustizia, dicono le nonne.
La Corte di cassazione ha deciso che il Dna degli adottati va confrontato con quello di desaparecidos e desaparecidas, conservato nella banca dei geni nazionale. La signora farà appello alla Corte suprema, intanto Marcela e Felipe Noble Herrera non vogliono che il risultato sia usato contro la madre adottiva, né sapere alcunché dei genitori – eventualmente – biologici.
Scelta legittima, è la loro vita, quei processi li avranno fatti soffrire, al loro posto forse penserei così anch’io. Eppure…

Old boys’ network
Il direttore del National institute of mental health Tom Insel ha raccomandato all’università di Miami di assumere il collega psichiatra Charles Nemeroff che nel 2008 aveva violato le regole degli Istituti nazionali di sanità (NIH) sul conflitto di interessi. Si era “scordato” di dichiarare 1,2 dei  2,8 milioni di dollari percepiti come consulente di case farmaceutiche tra il 2000 e il 2007, e così aveva perso i finanziamenti per le sue ricerche, versati dagli NIH all’università Emory. La quale gli aveva vietato di chiedere altri finanziamenti per due anni.

All’epoca Insel era incaricato di rendere più stringenti quelle regole, invece  aveva tranquillizzato il futuro datore di lavoro del collega: siccome cambiava l’università di destinazione, i finanziamenti degli NHI sarebbero stati subito accessibili.

Nemeroff era noto per le marchette a favore di antidepressivi e addirittura per averne occultato gli effetti collaterali. Però dal 1994 faceva parte dei comitati di valutazione degli NIH per la psichiatria e da quella posizione, la detiene tuttora, aveva aiutato Insel a diventare direttore del National institute of mental health. Il favore gli andava restituito. Fonte: Chronicle of Higher Education.