Dimagrimenti in serie


Questa non me l’aspettavo. Su Science, c’è scritto che la Luna ha perso 100 metri di raggio “in tempi recenti”. Thomas Watters della Smithsonian Institution e altri dieci colleghi hanno paragonato le immagini degli altipiani lunari prese dalla camera ad alta definizione, montata sulla Lunar Reconnaissance Orbiter, con quelle ottenute dalle missioni Apollo 15, 16 e 17. E sono rimasti a bocca aperta.

Da quando Harrison Schmitt guidava il moon-buggy sotto la scarpata Lee Lincoln, nell’ultima gita umana del dicembre 1972, sono aumentate le “scarpate lobate” come quelle che si vedono qui.  E non solo attorno all’equatore: delle 14 nuove che sono state identificate, metà si trovano a latitudini superiori e inferiori ai 60°, a suggerire un restringimento generale. Da queste formazioni “giovani” e troppo marcate per essere dovute alla forza di marea esercitata dalla Terra, è “evidente” che l’intera Luna sta subendo una “contrazione radiale tardiva… molto probabilmente per un rapido raffreddamento del nucleo.” Altre immagini sul sito della Smithsonian.

Come dice Rufo, è una di quelle notizie che se usciva il 1 aprile non ci credeva nessuno.

Per il resto, la solita solfa: buchi neri, misure dell’energia oscura con lenti gravitazionali, uccelline che si comportano da sgualdrine per l’evoluzione della specie, ogni scusa è buona.

E questa di Maosheng Zhao e Steven Running:

La produzione primaria netta (PPN) terrestre misura la quantità di carbonio atmosferico fissata dalle piante e accumulata sotto forma di biomassa. Ricerche precedenti hanno mostrato un rilassamento dei vincoli climatici con l’aumento delle temperature e della radiazione solare, che ha consentito una tendenza al rialzo dal 1982 al 1999. L’ultimo decennio (dal 2000 al  2009) è stato il più caldo da quando sono iniziate le registrazioni strumentali, il che poteva implicare aumenti continui della PPN. Tuttavia le nostre stime indicano una riduzione globale di 0,55 petagrammi di carbonio. Tuttavia le siccità su vasta scala che hanno ridotto le PPN regionali e una tendenza all’inaridimento nell’emisfero sud hanno più che compensato l’accresciuta PPN dell’emisfero nord.

Solo un’allarmista tradurrebbe 0,55 Pg in “più di mezzo miliardo di tonnellate”, me ne guardo bene.

Un declino protratto non solo diminuirebbe il carbon sink terrestre, ma intensificherebbe la competizione tra domanda alimentare e produzione di biocarburanti.

E chissene… Come dice Guido Botteri, sedicente “scettico”, del movimento “A noi la CO2 fa solo bene” e capace di credere in simultanea ai cicli astrologici di Scafetta-Landscheidt e alla “teoria” dei raggi cosmici:

Non sia mai si ridimensionasse l’impatto ideologico e mediatico che fa da grancassa all’ipotesi dell’AGW come elemento che governi il clima…  La verità la provano giorno dopo giorni i risultati sul campo, e in questo sarà galantuomo il tempo (nelle due accezioni).
Secondo me.

Secondo lui. E non sia mai la provassero giorno dopo giorni russi, cinesi, pakistani, indiani, africani subsahariani, mediorientali, polacchi…

(Il signor Botteri è un bersaglio troppo facile. Ma  Steph s’è preso il ten. col.  Guidi, Ugo Bardi il sottoten. Costa e mi restano solo i caporali.)