L’unica notizia corretta che ho trovato in questo lancio è il titolo. Ce ne sono altre?
ONU: Capo Ipcc: rimette il mandato a stati membri.
Mea culpa per ghiacciai Himalaya; gruppo Nobel* chiede riforme
Il capo dell Gruppo Intergovernativo dell’Onu sui cambiamenti climatici, l’indiano Rajendra Pachauri, ha rimesso oggi il mandato agli stati membri dopo esser stato criticato per avere commesso “deplorevoli errori” preannunciando tre anni fa la scomparsa prematura dei ghiacciai dell’Himalaya.
Rispondendo a una domanda sulle sue possibili dimissioni Pachauri ha detto oggi all’Onu che “la questione deve essere discussa da tutti i governi del mondo” nel corso della riunione in ottobre dell’Ipcc a Pusan in Corea del Sud.
Le dichiarazioni di Pachauri coincidono con la pubblicazione, oggi all’Onu, di un rapporto commissionato dal gruppo di esperti premio Nobel per la pace assieme all’ex vicepresidente Al Gore: pur riaffermando la realtà del riscaldamento del pianeta, i ‘revisori’ dell’operato dell’Iccp guidati dallo scienziato di Princeton Harold Shapiro hanno suggerito che l’organismo deve riformarsi radicalmente al suo interno per evitare di commettere nuovi errori. Il rapporto 2007 (oltre tremila pagine e che citava oltre diecimila saggi scientifici) aveva annunciato la scomparsa dei ghiacciai himalayani entro il 2035: era stato sbugiardato da esperti del Wwf indiani che ne avevano ricondotto le affermazioni a un’intervista a un professore indiano, Syed Hasnain, pubblicata dalla rivista New Scientist nel 1999 ma mai comprovata scientificamente.
La gaffe si era rivelata un boomerang per i difensori del clima: aveva portato acqua a chi sostiene che le Cassandre dell’effetto serra basano le loro affermazioni su dati emotivi, non su solide ricerche scientifiche. Lo stesso Pachauri lo scorso gennaio aveva ammesso che le previsioni sui tempi di scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya contenute nel documento del 2007 erano state “un deplorevole errore collettivo” ma si era all’epoca rifiutato di rassegnare le dimissioni. Il capo dell’Ipcc aveva però invitato a una pausa di riflessione confluita nelle nuove critiche del dossier approdato oggi all’Onu.
Il gruppo delle Nazioni Unite sul clima deve fare previsioni “solo quando ci siano prove sufficienti”, si legge nel rapporto appoggiato dalle Accademie delle Scienze di un centinaio di Paesi.
* Il “gruppo Nobel” nella realtà:
Harold T. SHAPIRO, Chair, Princeton University, USA
Roseanne DIAB, Vice Chair, Academy of Science of South Africa, South Africa
Carlos Henrique de BRITO CRUZ, State of São Paulo Research Foundation and University of Campinas, Brazil
Maureen CROPPER, University of Maryland and Resources for the Future, USA
FANG Jingyun, Peking University, P.R. China
Louise O. FRESCO, University of Amsterdam, The Netherlands
Syukuro MANABE, Princeton University, USA
Goverdhan MEHTA, University of Hyderabad, India
Mario MOLINA, University of California, San Diego, USA, and Center for Strategic Studies in Energy and the Environment, Mexico – premio Nobel, in effetti
Peter WILLIAMS, The Royal Society, UK
Ernst-Ludwig Winnacker, International Human Frontier Science Program Organization, France
ZAKRI Abdul Hamid, Ministry of Science, Technology & Innovation, Malaysia
Le reste à l’avenant.