Comandanti delle oche

Esce sui PNAS un altro modello matematico delle migrazioni collettive, di Vishwesha Guttal e Iain Couzin. Coraggiose oche selvatiche si mettono a capo dello stormo, scrivono, e spendono la propria energia nella navigazione. Non badano ai predatori ma ai segnali dell’ambiente che indicano la rotta, le altre si adeguano al comportamento delle vicine. La divisione sarebbe quindi tra leader sotto pressioni ambientali e seguaci nei quali prevalgono le interazioni sociali. Secondo gli autori, il modello dovrebbe fornire

un quadro teorico entro il quale studiare le forze evolutive che plasmano il comportamento collettivo nello spazio e nel tempo.

A me sembra semplificato all’estremo. Le pressioni ambientali s’intrecciano con rapporti sociali quali il comando delle oche che oltretutto vocalizzano durante il volo, e non hanno lo stesso effetto sulle gru e sugli gnu; inoltre i rapporti sociali dei batteri restano da dimostrare. Ho l’impressione che la pretesa sia un tantino esagerata.

Ricambiare o punire
Ancora sull’evoluzione. A favorire il mutualismo fra simbionti è “il feedback positivo della fedeltà del partner” per esempio quando l’organismo ospitato difende l’ospitante da un patogeno e gli allunga la vita, migliorando  così le proprie chance di sopravvivenza, quindi nessuno dei due se n’approfitta?  

Oppure è “la sanzione inflitta dall’ospitante” che evolve meccanismi per punire l’ospitato se questo bara e lo sfrutta troppo? Per capire quale delle due ipotesi è valida, Glen Weyl di Harvard e altri tre ecologisti si sono basati sulla teoria dei contratti di lavoro per fare un modello probabilistico di fitness biologica. Per misurare il successo dell’una o dell’altra, l’hanno applicato ai casi “classici di simbiosi” come quella tra piante e formiche che proteggono le prime dagli erbivori, tra leguminose e batteri del suolo, tra yucca e farfalline che depongono le uova nei loro fiori.  Risulta che l’evoluzione della sanzione è molto improbabile e che

la teoria del feedback della fedeltà del partner potrebbe porre vincoli finora sottostimati all’evoluzione del mutualismo, il quale richiede adeguati preadattamenti o meccanismi di trasmissione, e spiegare perché la punizione in natura è ben lungi dall’essere onnipresente.

Riconoscono che la sanzione ha elevate probabilità di evolvere quando i simbionti hanno “funzioni cognitive superiori” , per cui l’influenza della sanzione sul loro comportamento si manifesta nel “tempo ecologico”, quello della condivisione dell’ambiente, invece che nei tempi lunghi dell’evoluzione. Perciò dovrebbe evolvere di nuovo ogni volta. Concludono:

Più in generale, i mutualismi biologici e la teoria economica del contratto formano un matrimonio sorprendentemente naturale di dati e di teoria che forniscono altre direzioni per studi empirici e la possibilità di ulteriori conoscenze in evoluzione della cooperazione.

Più quadri ci sono meglio è, ma la teoria dei giochi e dei contratti è concepita per organismi con “funzioni cognitive” superiori a quello di piante, batteri o insetti,  ho l’impressione che il matrimonio sia un tantino forzato.

Bonus, semmai
I genetisti della Fondazione Edmund Mach, un bel posto sulle pendici di San Michele all’Adige, che già avevano sequenziato i geni della vite, pubblicano il  genoma spropositato della Golden delicious su Nature Genetics. Hanno anche rintracciato l’antenata comune delle 7.500 varietà attuali di mele: fa di nome Malus sieversii, è nata nelle montagne del Kazakistan e poco dopo l’estinzione dei dinosauri, attorno a 60-50 milioni di anni fa ha raddoppiato i propri geni e forse non è una coincidenza. Complimenti a Riccardo, Giulia, Sara ecc., e se non è chiedere troppo, con la scusa di diffondere la diversità genetica non è che rilancereste la mela Pupina?