Basiti e basisti

All’oscuro delle riunioni frenetiche tra dirigenti dei ministeri dell’energia e quelli delle multinazionali del gas e del petrolio per discutere della situazione in Medioriente e in Nord Africa e fare piani per i rifornimenti, l’altro ieri su Climate Monitor “Nuvola” fustigava la Banca Europea per gli investimenti. Da un lancio del Velino che incollava in toto, aveva appena appreso una notizia del marzo scorso:

Il volume dei finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (Bei) per progetti riguardanti la lotta ai cambiamenti climatici sono aumentati fino ad arrivare a 19 miliardi di euro nel 2010.

Nemmeno un decimo degli investimenti mondiali, nemmeno un quarto di quelli di Stati Uniti e Cina, più lungimiranti della prima potenza economica.

La Bei ha aumentato la quota delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica nel suo portafoglio di prestito. Nel 2010, sono stati stanziati oltre 6 miliardi di finanziamento per le rinnovabili e piu’ di 2 miliardi di euro per progetti di efficienza energetica…

Nuvola è scioccata:

Trovatemi uno, uno solo dei protagonisti della lotta al cambiamento climatico che rinuncerebbe alla sua fetta di torta ammettendo che le basi scientifiche dell’origine antropica dei suddetti cambiamenti non sono solide.

Solo che la Bei non spartisce nessuna torta, presta capitali da restituire con gli interessi. Ignara di quanto aveva ricopiato, Nuvola cercava di essere sarcastica:

Trovato? No? Non fa niente, siamo sicuri che siano tutti soldi spesi bene, fino all’ultimo centesimo.

Mentre i miliardi investiti in Libia…

Ieri nel post “Clima e comunicazione, cominciamo dalle basi” , Roberto Frigerio fustiga

“il marchiano errore di un consulente della NASA, Gavin Schmidt, che aveva scritto un articolo sul blog preferito dei fans dell’IPCC e dell’AGW, ovvero “Realclimate”, in cui sosteneva che le radiazioni infrarosse emesse dalla superficie terrestre verrebbero moltiplicate per un fattore 2 (cioè verrebbero raddoppiate!) – ai lettori di Climate Monitor è meglio spiegarlo, ndr – a  contatto con le molecole di CO2 presenti in atmosfera.

Gavin Schmidt non è mai stato un “consulente della NASA” e non ha mai scritto quelle cose (grazie al Bardo per la fonte). Infatti il link non porta a RealClimate, bensì a un sito bigoilista il quale rimanda a I love my carbon dioxide.com di Hans Scheurer secondo il quale

“La nostra atmosfera in toto agisce sempre come un meccanismo di raffreddamento e per ritardare il raffreddamento quando il sole non ci brilla sopra. Farebbe ben più caldo senza “i gas serra” ad aiutare a irradiare il calore solare nel vuoto dello spazio.

Come Scheurer, la nuova recluta Roberto Frigerio si appella al “ragionamento di ordinario buon senso” e alla dimestichezza con i “calcoli dell’ingegnere” per correggere Steve “scienceofdoom” Carson il quale non ha

la più pallida idea delle regole fondamentali della termodinamica e della matematica e ha effettuato dei calcoli a dir poco imbarazzanti nella loro grossolana erroneità

non essendo nemmeno ingegnere, ma soltanto un fisico del Geophysical Fluid Dynamics Laboratory a Princeton.

“In conclusione, prima di azzardare ipotesi – che poi possono risultare clamorosamente errate – su argomenti come quelli climatici relativi alla fisica e alla termodinamica, che presuppongono una certa competenza tecnica, sarebbe il caso di dotarsi di un buon bagaglio di conoscenze di base, imparando anche ad effettuare calcoli e magari verificandone la correttezza con persone esperte e competenti.

Come Roberto Frigerio…

Aggiornamento 24/2: nei commenti ddd e agrimensore g sollevano dubbi sulla competenza dell’ingegner Frigerio che risponde a suon di maiuscole, stesse “conoscenze di base” e sul tono di non sapete chi sono io. Esilarante.