Basiti e basisti – III

Nel quiz “Comics Monitor” di ieri ho dimenticato di fare i complimenti a G. Botteri che difendeva gli eletti repubblicani dal sospetto di essere al soldo di BigOil & Coal.

Il primo per il tempismo.
Come si sa, da due settimane il Campidoglio di Madison è occupato e ci sono manifestazioni in città perché il governatore Scott Walker, cui i fratelli Koch hanno pagato la campagna elettorale, vuol fare approvare una legge finanziaria con tagli agli stipendi e alla previdenza dei dipendenti statali, già accettati dai sindacati, dai quali ha esentato poliziotti e pompieri i cui sindacati  l’hanno sostenuto durante la campagna elettorale.

Questo per colmare il deficit da lui creato appena eletto, con il taglio delle tasse delle Corporations (grazie B. d’Aleppo) tra cui alcune dei fratelli Koch.

Per ora i senatori democratici, riparati nottetempo nello stato accanto, fanno mancare il quorum. Scott Walker può provare a licenziare i dipendenti per decreto, come aveva fatto per con le guardie del Tribunale della contea di Milwaukee, da lui sostituite con quelle dell’azienda Wackenhut (note per le oscenità nell’ambasciata americana di Kabul), compreso un pregiudicato forse in saldo. Anche allora, s’era inventato una crisi finanziaria per realizzare un risparmio di 750 mila dollari, costato 410 mila allo stato che ha dovuto riassumere gli ex dipendenti e pagare pure gli arretrati. Persino gli elettori repubblicani cominciano a temere una stangata.

Non l’intrepido Botteri il cui tempismo riguarda un altro regalino dell’eletto ai fratelli Koch, nascosto nelle 140 pagine della legge e così descritto dall’economista Paul Krugman il 25 febbraio:

Lo stato del Wisconsin possiede centrali che forniscono riscaldamento, raffreddamento ed elettricità a enti statali, come l’università del Wisconsin. La legge lascerebbe il governatore privatizzarne una o tutte, a suo capriccio. Non solo, potrebbe venderle a chi vuole senza chiedere offerte. Notare che tale vendita sarebbe per definizione “nel pubblico interesse”.

Non so se abbia più valore difendere la devozione al pubblico interesse degli eletti repubblicani o del col. Gheddafi, ma trovo che G. Botteri meriti una medaglia per il coraggio.

Fonti: Forbes, Forbes, ForbesFox News, The Economist, mica “left leaning rags” per dirla con Noam C., e Rachel Maddow.