In tedesco si vedono meglio.
Marco cita Lin Yutang che invita alla rassegnazione, trovo, e il sempre ben informato Geoff Brumfiel conferma le voci giunte da Aspen e si chiede se SUSY, la teoria quarantenne della supersimmetria, non sia in piena crisi della mezz’età. Dev’esserci un nesso.
Da come l’ho capita, a completare il modello standard manca tuttora il goddam bosone di Higgs. Il racconto di come si comporta la materia dal BigBang in poi poggia su una sua massa precisa da cui dipende quella delle altre particelle, motivo per cui l’assenza dell’Higgs attorno a 120 GeV manderebbe a pezzi il modello.
Se non fosse per la colla fornita da SUSY. Dice la quarantenne che le fluttuazioni quantistiche tra particelle normali non solo sconsigliano di limitare strettamente la massa dell’Higgs, ma rischiano di aumentarla così tanto, insieme a quella delle altre, da mandare a pezzi il modello. Per fortuna, le fluttuazioni sono cancellate da quelle identiche e contrarie tra particelle simmetriche, nonché teoriche anch’esse: gli squark, gli sleptoni e i bosini (1).
Insieme al CMS in meglio, l’esperimento Atlas di Marco et al. – uno dei quattro attorno al collisorone di adroni del CERN – ha già raccolto un sacco di dati sulle collisioni. Dentro non c’è traccia di sparticella, per non parlare dell’Higgs. Eppure il collisore ha superato di un bel po’ l’energia del Tevatron e tra poco iniziano giri più energetici che andranno avanti per il resto dell’anno. Se Atlas non becca uno squark, uno sleptone o un bosino entro Natale, SUSY rischia di essere mandata in pensione, dicono tanti fisici.
O Marco e i cachottiers di Atlas aspettano gli incontri di Moriond per farci una sorpresa?
(1) Quest’ultimi sono detti gaugini per imbrogliarmi. Da quando ho superato la mezz’età, ricordo che comprendono i pendant dei fotoni e dei bosoni Higgs, W e Z, ma i gluini li confondo con i gravitini. Saranno le fluttuazioni quantistiche neuronali a cancellarli a vicenda, sigh…