Watching the deniers

Titolo rubato qua, grafico rubato .

Dopo la termodinamica versione Frigerio, i controsensi costiani su Chomsky e il candido Botteri su Big Oil che mai compra un politico, il ten. col. G. Guidi ha ripreso in mano la situazione, un tantino piombata nell’avanspettacolo. Ieri elogia il duo Crescenti-Mariani che ha appena rallegrato la platea azzannando una mazza da hockey del 1998, e scrive

Innanzi tutto il GW è fermo da 10, forse anche 15 anni, periodo nel quale non c’è stato alcun trend significativo nelle temperature medie superficiali globali.

La bufala, smentita dal grafico sopra e qui e qui e qui ecc., riscuote gli applausi di giovanni pascoli e di Teo Georgiadis che ha quindi perso gli occhiali.

Felice del successo, oggi il valente militare torna sul tema degli eventi estremi per traviare il senso di altre ricerche dopo quella di Ulf Büntgen et al. Dopo di che in base all’opinione di Willis Eschenbach, supervisore edile in un villaggio di vacanza e disegnatore seriale di grafici di fantasia, opina

sugli Stati Uniti d’America il trend di aumento degli eventi estremi è forte ed omogeneo. Bene, non si sa da dove sia uscito fuori quel segnale, o meglio sì, è uscito dal cilindro di chi ha condotto lo studio, perché pare che per il 91% delle stazioni USA non ci sia alcun trend significativo per le precipitazioni estreme. Del 9% che rimane, circa il 5% sono soggette a variazioni di ordine casuale.

Alla bufala smentita da mesi applaudono M. Morabito, Donato “les jeux son fait” (sic) per il quale i dati misurati escono dai modelli invece di entrarci, e agrimensore g fedele alla linea la CO2 non è un gas serra.

Vivement demain.

Update 3/3.
A proposito della CO2, agrimensore g risponde a steph: “Ha ragione, non avrei dovuto scrivere riflette, ma assorbe e poi irradia”. Prendo nota dell’auto-rettifica e del fatto che non ritiene opportuno correggersi su Climate Monitor.

“Vago” storico
Oggi il ten. col. Guido Guidi rimprovera Science Daily (1) perché

sintetizza nel sottotitolo che il cambiamento climatico in un mondo che si sta scaldando potrà essere estremo più di quanto si sia mai visto nella storia scritta del mondo, (scritta dove, nei sedimenti?)

M. Morabito s’indigna come il superiore per gli abusi dell’aggettivo “unprecedented”. Al che antistrafalcione rivela a entrambi che la scrittura è stata inventata seimila anni fa, da qui l’aggettivo “scritta” aggiunto a “storia” onde indicare il periodo preso in considerazione. Il superiore risponde:

E’ evidente che quello che si voleva fare è un riferimento storico e non l’ennesimo tarlo “unprecedented”.

Da “(scritta dove, nei sedimenti?)” è evidente che lo ignorava, infatti aggiunge:

Resta il dubbio su come mai il riferimento sia stato così vago invece di scrivere con precisione quanto da te ricordato

(1) Science Daily raccoglie comunicati stampa, in questo caso della National Science Foundation, destinati a giornalisti che sono andati a scuola.