Pìcaros

Appunti per il giorno che sposo un generale, metto i bigodini e scrivo un romanzo.

Proiezioni
Dopo il furto dei mail alla Climate Research Unit dell’università dell’East Anglia nel lontano novembre 2009, gli “scettici” hanno accusato gli scienziati  di nascondere, oltre al declino delle temperature, i dati grezzi. In realtà erano in rete meno un 2% di proprietà privata, tant’è che i membri di una delle molte commissioni d’indagine li hanno rielaborati, da soli, con il codice che si son scritti, da soli.

Morale: una volta denunciato il presunto misfatto, conviene non commetterlo altrimenti ti danno dell’ipocrita. Solo che se metti i dati on line tutti vedono che non li sai usare. Da inserire nel tormentone  gli “scettici” attribuiscono agli altri i propri misfatti.

Da ladri a poliziotti
Il rapporto Wegman-Said – presentato a una commissione del Congresso dal primo autore nell’ancor più lontano 2006 – oltre a far a pezzi per sempre la mazza da hockey, voleva denunciare il network incestuoso di scienziati del clima, Michael Mann ovviamente più altre decine, che occupavano posti di potere e ne abusavano per promuovere i propri dottorandi, post-doc e protetti e per censurare gli “scettici”.

Una volta saputo che il rapporto e il paper da esso derivato era un plagio infarcito di errori si è cominciato a scoprire il network di Wegman. Prima ha sistemato Said, che doveva ancora terminare la tesi plagiata di dottorato, nella redazione della rivista che avrebbe pubblicato il paper senza peer-review grazie all’intervento dell’amico Stanley Azen.  Il quale, come direttore, sembra essersene pentito.

Di recente Azen ha annunciato di aver ritrattato unilateralmente, la via più umiliante per gli autori, il suddetto paper. Guarda caso, Azen è uno dei responsabili per l’integrità della ricerca alla University of Southern California, dove era a contratto Donald Rapp, in pensione dal JPL.

Guarda caso, Rapp è l’autore di Assessing Climate Change, 2008, un collage di blog bigoilisti e del rapporto Wegman, compresi i passi prelevati dal libro di Raymond Bradley, co-autore della suddetta mazza. L’università ha chiesto spiegazioni a Donald Rapp, dice il lagomorfo sempre ben informato. Non le ha fornite e il suo contratto non è stato rinnovato.

Azen ha voltato gabbana, fino a quando,? Tener presente per i personaggi fra il bianco e il nero.

O vice versa
A fine marzo Richard Muller, lo “scettico” promotore di BEST per ricalcolare le temperature insieme ad altri con i suoi stessi conflitti d’interesse e un onesto pagato da Bill Gates invece che da BigOil e dintorni – aveva detto in una presentazione al Congresso di aver ottenuto gli stessi risultati degli scienziati, nonché di Al Gore Jr,  dei quali denunciava da anni i dati falsificati e la disonestà.

Marc Morano, megafono dei repubblicani eletti con i soldi di Big Oil, Watts et al. hanno dato Muller in pasto ai propri tifosi. Appena s’è ritrovato nella situazione in cui Santer, Hansen e Mann vivono da anni, ha fatto retromarcia.

Su Scientific American, Muller si ripresenta da “scettico” grazie allo stesso giornalista che aveva intervistato Judith Curry lasciandone passare le accuse alla concorrenza le cui ricerche e dati escono gratis on line, senza dire che lei è titolare di un’azienda di consulenza meteo-climatica e i dati li mostra solo a chi li paga.

Che Scientific American, a corto di soldi si faccia pagare la pubblicità? Se così fosse, è di nuovo menzognera e gli inserzionisti che rispettano le regole potrebbero risentirsi.

J. Curry potrebbe fare la cheer-leader dei maschi alfa a capo della troupe di Climate monitor che lancia coriandoli e agitano i pompons, Muller potrebbe andare nei nazisti dell’Illinois tipo Blues Brothers.

Scena tipo Hellzappoppin
Avevo annunciato la conferenza sul clima che non cambia dello Heartland “Big Oil&Coal” Institute. E’ lì che il geologo Don Easterbrook aveva presentato le previsioni, piaciute a Climate Monitor, di un global cooling trentennale iniziato nel 1999 per cui dal 2010 i raccolti in USA venivano distrutti dal gelo estivo.

Quest’anno interviene pure il picaro Tim Ball che s’era falsificato il curriculum e pure Steph rimpiange di non poterlo sentire di persona.

Crichtonata
Picaresco ma deve vendersi, quindi è da inserire nella docufiction con i Repubblicani che in una delle peggiori primavere americane, vogliono togliere i soldi alla NOAA per i satelliti meteo del monitoraggio e preavviso di tifoni e maltempo, alla NASA per le ricerche sul clima ecc. Preferiscono la preghiera ed è vero che costa meno, ma fra i credenti che chiedono più acqua e quelli meno, il Signore si confonde e sul Texas al posto della pioggia  manda il fuoco… Inserire anche il POTUS che fa l’anguilla.

Mi mancano i buoni.

Watchin’ the Den
Ogni tanto Roy Spencer si lascia andare a ipotesi stravaganti. Questa volta sui raggi cosmici il cui flusso sarebbe correlato via la formazione di nubi basse a un aumento delle temperature globali, stante alle tesi di H. Svensmark. Come Spencer, giustamente, il ten. col. ha scritto spesso che l’effetto delle nubi sul clima è incerto. Oggi crede lo stesso alla correlazione, sedotto da grafici a colori senza vedere che i dati sono “fittati” per ottenere dal flusso la sensitività del clima preferita da Spencer per un raddoppio della CO2…

Se avete finti Bukhara da vendere, sapete dove trovare un cliente.