Domani a Popolare network siamo ancora incerte se restare in tema di referendum con Fukushima 1, il rapporto del governo giapponese per la riunione dell’IAEA della prossima settimana, quello BP sul consumo di energia; o parlare dell’E. coli tedesco (la sua evoluzione, un po’ come Mauro).
Watchin’ the Deniers
Oggi si apre a Los Angeles una conferenza contro l’ambiente organizzata dalla neo-teo-con American Freedom Alliance. Interverranno tra altri ospiti quasi altrettanto illustri:
– Sua Signoria Christopher Monckton, terzo visconte di Brenchley, direttore della RESURREXI Pharmaceutical poi in tournée anche in Australia;
– James Delingpole, interprete delle interpretazioni al Daily Telegraph;
– Steve “Fuma pure” Milloy, il lobbista preferito da Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni;
– Benny “spara B.S.” Peiser della Global Warming Policy Foundation;
– Wesley Smith del Discovery Institute creazionista.
C’è anche una tavola rotonda spiritica con
– Michael Chrichton (deceduto), Lord Monckton, Anne McElhinney, Michael Coffman
Costo: $125 dollari domenica, $50 lunedì, sconto per gli studenti.
Per chi è libero a fine mese : lo Heartland Institute organizza a Washington la solita adunata bigoilista con “centinaia di scienziati“, cioè una decina meno Richard “Big Coal-Fuma Pure” Lindzen che non conferma la propria partecipazione e ha pure fatto il bidone ai creazionisti di Los Angeles.
Per chi ha già altri impegni, un premio di consolazione
dipende che cosa si intende per riscaldamento globale, perché se si intende quello antropico e generato dall’uomo ( che non esiste ) allora sono tutte stronzate
(Fabio Nintendo su New Ice Age, blog sia globalcoolista che anti-darwinista, 29 dicembre 2010 a 18:08)
Ipotesi sul bidone
A Lindzen non piacciono le sedute spiritiche o i creazionisti?
In un paper del 2009 sulle Geophysical Research Letters, insieme a Yong-Sang Choi, aveva dimostrato una volta per sempre che i colleghi erano inetti: la sensitività del clima è minima, un raddoppio della CO2 aumenterà la temperatura di 0,5° C al massimo, per via del feedback raffreddante delle nubi.
Purtroppo gli inetti si son accorti che aveva usato solo i dati per i Tropici, scordato di inserire la funzione di Planck (omissis) e pure sbagliato alcuni conti. Glielo hanno spiegato sulla stessa rivista.
Promise di dimostrare una seconda volta e per sempre che i colleghi erano inetti. Purtroppo la dimostrazione gli è stata restituita dalle GRL e persino dai Proceedings of the National Academy of Sciences. Com’è tuttora ammesso nel caso di un accademico, Lindzen si era fatto scrivere recensioni favorevoli da due amici, ma dopo trattative la rivista ha chiesto il parere di altri che hanno trovato il lavoro penoso.
Lindzen ha ripiegato sull’Asian Pacific Journal of Atmospheric Sciences nella speranza che gli inetti non si degneranno di criticarlo su una modesta rivista coreana.
I PNAS pubblicano parecchia robaccia scritta da accademici e Lindzen ci contava. Deluso, è andato a piangere dai fans suoi – e del libero mercato dell’energia sovvenzionato nel caso di petrolio e carbone – per il “trattamento speciale” riservato alla sua ricerca fuori dal coro allarmista.
A Los Angeles avrebbe trovato affettuosa comprensione, ma anche Wesley Smith e Michael Crichton (deceduto). Quale dei due ha fatto da deterrente?
h/t Riccardo e il delizioso lagomorfo