Come segnala mazzetta sotto il post barionico, ieri alla conferenza HEP 2011 i particellari del gran collisore di adroni al CERN si sono organizzati per far dimenticare il successo dell’acceleratore americano, ancora arzillo nonostante sia prossimo alla pensione. Prima hanno presentato un picco, pescato nei decadimenti dell’esperimento ATLAS. Ne è accusato il bosone di Higgs, ovvio, era il tema del giorno. Indizio ingannevole.
Dopo un’ottima spiegazione delle misure fatte, Marco di ATLAS è garantista:
Possiamo trarre delle conclusioni? No, non ancora, se non che del bosone di Higgs non c’è ancora nessuna traccia significativa da nessuna parte. Solo un aumento della quantità dei dati potrà dirci se stiamo iniziando a vedere qualcosa, o si tratta solo di rumore di fondo che danza su e giù.
Ma non innocentista:
Naturalmente, vedere la stessa curva fatta da CMS potrebbe permetterci qualche considerazione aggiuntiva. È stata presentata oggi pomeriggio a Grenoble, ma le trasparenze non sono ancora disponibili, e io non sono laggiù di persona. Appena sarà pubblica ne riparliamo, promesso.
Ne riparla di sicuro perché nella curva del CMS si vedono bene i picchi e secondo Tommaso Dorigo… Per di più, in un com. stampa del CERN i coordinatori degli esperimenti e dei calcoli – Fabiola Gianotti, Guido Tonelli, Pierluigi Campana, Sergio Bertolucci, neanche una Marie Dupont o un William Smith – lasciavano intendere che quelle tracce un significato ce l’hanno e se non le ha lasciate l’Higgs in persona…
Mi sa che i puntini di sospensione non finiranno lunedì, quando il direttore generale della baracca farà una conferenza stampa. Pare che quelli di ATLAS e del CMS si siano reciprocamente nascosti i dati. Per farsi una sorpresa? impedire agli altri di copiare? Evitare un’epidemia di ottimismo
Adesso a conciliarli ci metteranno una vita, saranno convocati altri sospetti e Marco scriverà le prossime puntate, “promesso”.