Pulpiti, da quali

A proposito dei riots inglesi, Il Foglio sceglie il filosofo cristiano Roger Scruton per denunciare il fallimento del “multiculturalismo” inviso al direttore, e della “big society” di Cameron.

Fedele alla linea dei suoi padroni all’American Enterprise Institute, insomma.

Rinchiudere da qualche parte l’underclass che non consuma abbastanza e rovina pure l’estetica della Nazione. Negare la disuguaglianza crescente, predicare la superiorità morale della religione che intanto smorza i conflitti. Del libero mercato. Della responsabilità personale. E soprattutto della libertà di scelta che Scruton era solito manipolare con articoli retribuiti anche dai congrui mensili che gli versavano, per esempio, multinazionali del tabacco.

Come molti colleghi in questi giorni, immagino, ho ridato un’occhiata al rapporto 2010 dell’Equality Panel britannico, meno miope. Per il mondo, rimando a quello del Boston Consulting Group, sintesi qui.

Ultra-sintesi di Ha Jong Chang in 23 cose che non vi dicono sul capitalismo (“il peggior sistema economico, eccezion fatta per tutti gli altri”)

Dagli anni ’80 in poi abbiamo dato ai ricchi una fetta più grossa della nostra torta credendo che avrebbero creato maggior ricchezza per tutti…  Si sono presi la fetta più grossa eccome, ma in realtà hanno rallentato la crescita della torta.

David Cameron:

imagine you are 14 years old, and you live in a flat four storeys up. It’s the summer holidays… You hang around in the streets… And you look around you. Who isn’t bored? Who isn’t hanging around because they don’t have any money? Who has the cars, the clothes, the power?

il 10 luglio 2006, all’assemblea dei CSJ Kids.