Mini-ciclot. 17.10.2011

Cari ascoltatori di popol-net,
Avete letto sul vostro quotidiano preferito “Sequenziato per la prima volta il batterio della peste nera”, e non ci avete creduto?
Bravi.

Pubblicata su Nature da Kirsten Bos, Verena Schuenemann et al., l’ennesima bozza del genoma della Yersinia pestis, il cui Dna è stato prelevato da quattro denti di inglesi morti di peste bubbonica attorno al 1349, seppelliti a East Smithfield che oggi è un borgo di Londra, esumati nel secolo scorso causa sviluppo edilizio e le cui ossa sono tenute in magazzino al Museo di Londra

Ricomincio
La nuova bozza conferma quelle ottenute da Michel Drancourt, Didier Raoult (quello dei virus giganti Mimì e Mamà all’università di Aix-Marseille) et al. nel 1998nel 2000, da ossa provenienti da siti francesi e spagnoli. Thomas Gilbert e altri microbiologi britannici avevano osato mettere in discussione la scoperta dei francesi nel 2003 dicendo che in 108 denti di 5 siti nord-europei, East Smithfield compreso, laYersinia pestis non l’avevano  proprio vista. Michel e Didier avevano risposto per le rime da veri signori…

Dico così per chiarire, mica per sciovinismo.

La baraonda è andata avanti per anni. Che solo i meridionali fossero morti di Yersinia pestis? L’anno scorso Stéphanie Haensch e Raffaella Bianucci avevano dato ragione a Michel e Didier: tutti erano stati vittime della Yersinia trasmessa dalle pulci di ratti, marmott e altri roditori.

La nuova bozza conferma solo in parte la penultima, pubblicata da Verena Schuenemann, Kirsten Bos et al. –  gli stessi ma in ordine diverso – sui PNAS a fine agosto. Mancano quelle due mutazioni che, dicevano all’epoca, avrebbero potuto spiegare come mai il bacillo era più letale ai tempi dell’imperatore Giustiniano e nel Tre-Settecento di quanto sia oggi.

Dal confronto tra il genoma medievale e quelli delle Yersinie attuali, Kirsten e Verena ne hanno comunque ricostruito la genealogia: l’antenata è sempre la Y. pseudotuberculosis – un bacillo del suolo che pare esserci rimasto fino al III secolo d.c. – ai Mictrotus 91001, Angola, Pestoides F e B42003004 fino alle varianti odierne (1). Sorpresa: la Yersinia responsabile delle epidemie europee del Tre-Settecento è emersa nel Duecento.

Prossima baraonda: A cosa era dovuta la peste di Giustiniano, un meridionale che ne è guarito?

(1) Se ne parla poco, ma nel terzo mondo si muore tuttora di peste a dispetto degli antibiotici e le “zone a rischio” sono aumentate.