Giù un altro


Brutta fine d’anno per Judy Mikovits. Prima la condanna in primo grado per aver sottratto indebitamente materiali di laboratorio all’ex datore di lavoro e il paper ritrattato da Science, senza il suo consenso. E ora gli autori di un paper uscito sui PNAS nel settembre 2010 – l’unico a sostenere l’ipotesi di una causa virale della sindrome da fatica cronica lo ritirano con una spiegazione dettagliata.

In sintesi, da tutte le rianalisi e replicazioni degli esperimenti, pare proprio che i campioni dei pazienti in cui s’era creduto di trovare tracce di virus murini erano stati contaminati durante la PCR con Dna di ratto. Altri retrovirus gamma murini non c’erano e nemmeno l’XMRV “identificato” dal gruppo di Judy Mikovits. Lo et al. scrivono:

  • I nostri tentativi, attraverso collaborazioni, di dimostrare la presenza di anticorpi nei pazienti, di isolare i virus in coltura, di trovarne i siti di integrazione nel genoma umano, non sono riusciti a confermare i risultati iniziali. … L’ipotesi di una correlazione tra la sindrome e questi virus non ha superato il test del tempo e le verifiche indipendenti… la correlazione è ormai tenue.

Tenue è un eufemismo. Non so a cosa potrà servire la rianalisi di altri 150 campioni, coordinata da Ian Lipkin (il molto mediatico consulente scientifico di Contagion), se non a ripetere quanto emerso finora.
Brutta fine d’anno anche per i pazienti in “cura” con anti-retrovirali, e altri particolari da Retraction Watch.