La ricerca sul bagnetto a più di 30 °C che fa passare la trichidiomicosi alle rane leopardo dell’Arizona l’ho messa su Oggi Scienza che non è del tutto in vacanza.
Foto di Rana yavapaiensis dall’Encyclopedia of Life.
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Manager del clima
Su Nature Climate Change è uscito un tipo di modello che sta diventando di moda. Kate Ricke della Carnegie Mellon e altra bella gente simulano un classico sistema accoppiato oceano-atmosfera, però perturbato, per calcolare gli effetti del “management della radiazione solare” cui ambiscono i geoingegneri.
Una volta mandati i solfati nella stratosfera per tamponare il riscaldamento globale dovuto ai gas serra, il raffreddamento dipende dalla sensitività del clima al raddoppio della concentrazione atmosferica dei vari gas. Il management funziona anche su scala regionale, per esempio sugli Stati Uniti e sul bacino del Mediterraneo: riduce il tasso di variazione della temperatura fino a un 90% e delle precipitazioni fino al 50%, ma solo se la sensitività è molto alta. Mali estremi, estremi rimedi insomma.
Il paper è a pagamento, mentre è gratis la tesi di dottorato di Kate Ricke, dalla quale deriva. Lunga, ma per chi la fisica dell’atmosfera pftt, dovrebbero essere interessanti lo stesso il capitolo 5 sulla governance e il cap. 6 con le considerazioni finali (ottimistiche).
Per chi la fisica dell’atmosfera wow, dati e metodi sono su climateprediction.net, il collettore di modelli preso di mira da hacker, guarda caso…
Padri snaturati
Da Skeptical Science, Dana1981 ha bisogno di due post per raccogliere le frottole raccontate da Roy Spencer e John Christy nell’auto-congratularsi pubblicamente per la serie di temperature satellitari che hanno partorito 30 anni fa e non hanno smesso di maltrattare da allora.
Un commento cita quanto scrivevano Carl Maers e Frank Wentz su Science nel 2005:
Quando ci siamo resi conto che la correzione diurna usata da Christy e Spencer per la bassa troposfera aveva un segno opposto a quello della media troposfera, abbiamo capito che qualcosa non andava. E’ ovvio che la media troposfera non si scalda di notte e non si raffredda a metà giornata. Tanto per cominciare, ci chiediamo perché Christy e Spencer hanno adottato la correzione sbagliata… dal 1998, in risposta a Wentz e Schnabel che avevano trovato un altro errore nella loro metodologia: avevano trascurato gli effetti della deriva orbitale.
Continuano a chiederselo tutti, meno gli “scettici”.
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