Generi di (s)conforto

The Economist print cover
L’Economist – al bar sotto casa la copertina per adulti è molto piaciuta  – riassume bene la baraonda sul virus dell’aviaria reso deliberatamente più contagioso:

Tentare la sorte non è mai saggio, tentare una pandemia di influenza è pura follia. Eppure è impossibile per gli scienziati capire un’influenza o creare vaccini senza correre qualche rischio. La questione riguarda quindi il livello accettabile di rischio.

E’ stato superato, conclude l’articolo, anche perché il laboratorio dell’Erasmus non è di massima sicurezza. E’ il vecchio dilemma: Pasteur o Frankenstein? Carl Zimmer, sempre ottimista, escludeva che l’H1N1 mutato potesse essere trasformato in arma da malintenzionati, perché non dispongono di attrezzature abbastanza sofisticate, ma da quando le buone intenzioni eliminano le distrazioni o gli incidenti?

Cali
L’Economist è uno dei pochi a informare regolarmente sulle “donne mancanti” (c’è un bel libro di Anna Meldolesi, Mai nate, Mondadori, 16 euro). “Banyan” cita una ricerca secondo la quale in India diminuirebbero gli aborti selettivi:  il calo sarebbe proporzionale all’arricchimento della classe media, mentre finora sembrava che ci fosse una correlazione inversa. Il punto di svolta sarebbe l’educazione delle ragazze e quindi una maggior uguaglianza fra i sessi. Brindare, in attesa di conferma.

Diminuiscono anche i ghiacciai, il 90% di quelli cileni dieci volte più velocemente che nei secoli precedenti.  Nel parco nazionale Laguna San Rafael, in Patagonia, le misure sono prese a mano, dice Patricio Segura Ortiz su Nature, il telerilevamento costa troppo. Così non diminuiscono i posti di lavoro. Sempre in Patagonia, l’incendio che ha devastato 1.500 ettari di foreste nel parco nazionale Torres del Paine sarebbe stato appiccato da turisti incauti. Come nel 2005.

Consigli per gli acquisti
In questi giorni arrivano regali inattesi, ho una piccola scorta di ricambi.

La vita immortale di Henrietta Lacks di Rebecca Skloor (Adelphi, 26 euro) per amici/amiche di lunga data. Il tema è la scoperta e la diffusione mondiale delle cellule HeLa, vicenda nota, ma a renderlo appassionante sono la scrittura e l’attenzione dell’autrice per la differenza tra il suo punto di vista e quello dei suoi protagonisti.  Ha inventato un nuovo modo di raccontare, la biologia diventa una storia di donne straordinarie e di pochi di buono, di razzismo, ingiustizia, miseria, truffe, generosità e ricerca di punta. L’America insomma.

Il libro più emozionante, profondo e consapevole degli ultimi vent’anni (per me, e se fra i passanti su questo blog c’è qualcuna/o a cui l’ho regalato è pregato/a di non smentirmi…)

Il più divertente è Cedimenti (ed. Ambiente, 15 euro) di Francesca Vesco, pseudonimo di due signore abituate a scrivere romanzi insieme, una delle quali biologa di formazione. Un thriller giallo a pois rosa, vivace, spiritoso, ritmato, un page-turner come si dice in inglese. In Sicilia, un anziano signore cade durante una passeggiata sugli scogli, la nipote ne eredita la villa con vista sulla spiaggia dove sta crescendo un ecomostro abusivo dal condono garantito. Negli Stati Uniti intanto, una ricercatrice ambiziosa spera di dirigere un’azienda biotech, ma il capo le ruba il posto. Lei sottrae dal laboratorio colture di Acidiothibacillus thiooxidans, per consegnarle a … in cambio di … Il seguito è mille volte meno manicheo di un Crichton.

Un altro! Un altro! (E senza metterci in fondo i commenti di famosi intellettuali – sono superflui.)