Potenziale d'azione

La Royal Society pubblica il terzo “modulo” sulle onde cerebrali, intitolato “Neuroscienze, conflitto e sicurezza“. Prima spiega che le ricerche sul controllo delle onde cerebrali promettono nuove cure e sono svolte più che altro a fin di bene. Poi passa in rassegna le ricerche militari – in USA, UK, Russia e Cina soprattutto – per selezionare con tecniche di imaging il personale più adatto ai compiti previsti.

E per migliorare le prestazioni – cognizione, resistenza allo stress, velocità dei riflessi ecc. – dei propri soldati e per degradare quelle dei soldati nemici con sostanze chimiche, stimolazioni elettromagnetiche, neurochip  ecc.

Forse la parte più da incubo riguarda le interfacce neurali

Un’interfaccia come BrainGate potrebbe consentire il controllo del moto a distanza. Elettrodi impiantati nel sistema nervoso di un individuo potrebbero collegarlo a un hardware o software specifico. Siccome il cervello umano elabora le immagini, bersagli per esempio, molto più velocemente di quanto si renda conto il soggetto, armamenti neuralmente interfacciati fornirebbero vantaggi in termini di velocità e di accuratezza rispetto ad altri metodi di controllo.

Ah sì.

Il panel della Royal Society elenca anche studi su forme di repressione non letali, i problemi con i trattati internazionali sugli armamenti e raccomanda ai ricercatori di riflettere sulle implicazioni etiche e i possibili “usi duali” dei propri risultati…
.

Neurocinematica
Dante Mantini et al. hanno fatto guardare per mezz’ora Il buono, il brutto e il cattivo a 24 volontari umani (com’era stato fatto otto anni fa), per mappare con l’imaging le aree della corteccia cerebrale che si attivavano. Poi hanno costretto quattro macachi a guardare lo stesso spezzone sei volte, mentre erano nello scanner, per mappare aree ecc. Nel sistema visivo hanno trovato somiglianze e differenze, queste ultime maggiori nelle aree umane per l’elaborazione delle immagini.

Le mappe cerebrali dei volontari erano simili tra loro, quelle dei macachi anche. Confermano che la nostra corteccia è  più capiente, ma non dicono molto su quella dei macachi. Fosse stato un film sulle avventure di un branco di macachi, ancora ancora.

Ma perché la vista dei uomini che si sparano dovrebbe coinvolgere eventuali facoltà cognitive superiori nei macachi? A me per esempio coinvolge soprattutto le aree della parolaccia.