Alle radici (aggiunta: vedi post 11.3) della Liquidambar styraciflua detto storace americano, scrivono Colleen Iversen et al. su Global Change Biology, in una delle due buone notizie date dalla rivista, insieme al riscaldamento globale che contribuisce per un 23-26% al miglioramento della resa delle patate scozzesi, rispetto agli anni ’60.
Nel 2008 il dip. dell’Energia aveva interrotto gli esperimenti FACE che misuravano gli effetti di una maggior concentrazione atmosferica di CO2 su alcune piante, perché costavano troppo. I ricercatori dell’Oak Ridge National Park Laboratory hanno dovuto smettere di rilasciare CO2 su metà della piantagione sperimentale, l’altra faceva da controllo, dopo nove anni di cure quotidiane. Per un albero longevo, è un po’ poco, ma meglio che niente.
L’anno scorso, la Iversen et al. hanno abbattuto un po’ di storaci, carotato le radici e il terreno. Con più CO2, le radici erano più lunghe e profonde, ed era sequestrato più carbonio nel suolo. Anche se con la profondità diminuivano i microbi buoni e l’azoto a disposizione, quindi la produttività – crescita, aumento di rami, fogliame ecc. – il saldo della CO2 sequestrata era positivo.
E’ una conferma dei risultati ottenuti da Franco Miglietta et al. con i pioppi a Viterbo, ma come dice il com. stampa del lab di Oak Ridge, negli Stati Uniti gli altri esperimenti sono stati più deludenti.
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