Son dolori

thumbnail Hmm…
Mentre uscivano i risultati, leggevo

When Math Hurts: Math Anxiety Predicts Pain Network Activation in Anticipation of Doing Math

di Ian Lyons e Sian Beilock, su PLoS One. Sembrano leggere di nuovo nel neuro-imaging più di quanto possa dire. La “previsione” dipende troppo dall’autovalutazione dei pochi (14 ansiosi e 14 no) volontari sul livello di mal di pancia indotto dall’annuncio di una task facile o difficile di matematica. Gli autori ammettono che la loro interpretazione è discutibile, dopodiché concludono:

When anticipating an upcoming math-task, the higher one’s math anxiety, the more one increases activity in regions associated with bodily threat detection and the experience of visceral pain itself (INSp). Given our findings were specific to cue-activity, it is not that math itself hurts; rather, merely the anticipation of math is painful. Anticipatory anxiety about math is grounded in the simulation of visceral threat and even pain.

Il confronto – vedi tabella sopra – viene fatto con l’annuncio di una task d’inglese facile se la parola ribaltata è di quattro lettere, difficile se di sette:

participants verified whether a word, if reversed, spelled an actual word (e.g., reversing the string yrestym generates mytsery, which is not an English word, so participants should respond ‘no’).

Senza un confronto con una task di un’altra materia obbligatoria ed espressa in formule come la chimica per es., come si può dire che

These results also provide a potential neural mechanism to explain the observation that HMAs (persone con alti livelli di ansia generati dalla matematica, ndr)  tend to avoid math and math-related situations, which in turn can bias HMAs away from taking math classes or even entire math-related career paths.

Probabile, ma evidence-based? Non vorrei che nel prossimo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali venisse incluso pure  l’HMA e relativo farmaco…

5 commenti

  1. A giudicare da come le persone ci tengono a dire che “non sono portate” per la matematica direi che l’ansia da matematica esiste eccome. Questo non accade con altre discipline, nessuno dirà mai di non essere portato in letteratura italiana; più semplicemente riconoscerà la propia ignoranza e cercherà di nasconderla pittosto che sbandierla con una improbabile scusa.

  2. Appunto, non tentano di nasconderlo, lo dicono quasi con orgoglio – almeno mi sembra. Cmq ho semplificato troppo, hai ragione.
    Su Oggi Scienza ho cercato di spiegare il contesto americano. La matematica è un terzo del SAT e andrebbe mostrato che l’ansia è minore per una gara di atletica o un saggio di violino o un’altra prova che può garantire una borsa di studio.
    Ho molti dubbi su quei lavori, sopratutto quelli finanziati dal chi ha il monopolio SAT, un test dagli effetti perversi, secondo me.

  3. ocasapiens
    il mio non voleva essere un supporto allo nè un commento informato sullo studio visto che non l’ho letto 🙂
    In genere diffido di questa tipologia di studi perchè affetti da un’enorme variabilità inter-soggetto e con troppi parametri (influenze) non sotto controllo. Poi, se è vera la mia osservazione del commento precedente, non può sorprendere che una persona che si ritiene “non portata” per la matematica sia più ansiosa in questo test. Non sarebbe però ansia da matematica ma più semplicemente il ritenersi inadatto alla prova. Se mi facessero fare una prova di latino penso che avrei bisogno di una buona dose di ansiolitici 😛

  4. mica l’ho preso come una critica. Ogni qualcuno deve ricordarmi che questo è un bloc-notes pubblico.
    Non ti serve leggere il paper, hai colto nel segno con le variabili, idem per i loro papers precedenti.

  5. ocasapiens
    su OggiScienza fai riferimento ad una tabella che non c’è 😉

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