Pollution, where is thy sting

Ricevo una segnalazione, ma sul Journal of Geophysics-Atmospheres il paper ancora non c’è.

In compenso ne trovo uno di Susan Salomon et al. che confronta i modelli della variabilità dei ghiacci marini antartici con le osservazioni, troppo brevi come sempre. Non sono migliorati, anche se qualcuno prevede bene la media. Il grosso difetto è che tengono poco conto dei venti e così sottovalutano sia la variabilità storica che i futuri cambiamenti:

The majority of the CMIP5 models simulate a shift that is too weak compared to observations.

Back to the drawing board. Invece migliorano le conoscenze su composizione ed evoluzione degli aerosol a partire dai precursori urbani e non, almeno in California. Guarda caso, è un pezzo della ricerca per la quale mi è arrivato il com. stampa di Boulder:

Los Angeles air pollution declining, losing its sting, says new CIRES study

Leggerò lo study domani, ma almeno so di che sting parla:

The emission reductions have ‘flipped’ some of the chemistry that takes place in the atmosphere,” said Ilana Pollack. “The relevant precursors in the atmosphere now favor chemical pathways that are more likely to produce nitric acid, and less likely to make ozone and peroxyacetyl nitrate (PAN).”

PAN is the organic nitrate compound historically associated with eye irritation (the “sting”) in Los Angeles smog. Link aggiunto.

Il mitico “lettore Leopoldo” di Oggi Scienza ha trovato una bufala che gli invidio: il lucertolone marziano. Lo sospetto pure di essere implicato nella giornata Scienza e parascienza dell’8 giugno.