Nuovo modello di Luca

Qualche settimana fa con il titolo “Tutti figli di Luca” raccontavo una ricerca di biofisica e di biomatematica sull’evoluzione della membrana di LUCA, inteso come Last Universal Common Ancestor, la cellula primigenia dalla quale discenderebbero archei, batteri e noi eucarioti.

Da quando Craig Venter e Claire Fraser hanno annunciato di star costruendo un organismo sintetico, al congresso dell’AAAS nel 1999, dicono che la difficoltà sta nel dotarlo non tanto di geni, che si assemblano con il Dna, ma di una membrana capace di interagire con l’ambiente perché la creatura possa nutrirsi e riprodursi.

Claire Fraser è passata ad altre ricerche e per ora il gruppo di Venter è riuscito a inserire geni sintetici di Mycoplasma mycoides in una cellula di M. mycoides privata dei suoi. Non proprio un batterio sintetico, nonostante il com. stampa

Per ora non ci siamo, ma il matematico Luca Giomi della SISSA et al. pubblicano su Science il modello teorico e i prototipi biologici di una cellula che si muove da sola. E’ fatta di una membrana lipidica con dentro dell’acqua, dei microtubuli e delle kinesine, delle proteine che vanno su e giù sopra i microtubuli rimorchiando qualche molecola, alimentate ad adenosina trifosfato (l’indispensabile ATP).

La cellula resta tonda nonostante i movimenti rispettivi di microtubuli e kinesine, ma quando cede acqua – per osmosi – si allunga a fuso, come nell’immagine sotto per esempio, come le cellule standard quando iniziano a dividersi, e le spuntano appendici, “protrusioni filopodiche” che le consentono di muoversi e di aggregarsi ad altre.

Immagine di Keber, Loiseau, Sanchez, Bausch/TUM, altre sul sito della TUM, com. stampa e video.

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OT
Subissato di proteste, l’Economist ritratta la recensione di The Half Has Never Been Told: Slavery and the Making of American Capitalism, o meglio si scusa di averla pubblicata e la lascia sul  sito perché si capisca il motivo delle scuse, riassunto nel finale:

  • Mr Baptist has not written an objective history of slavery. Almost all the blacks in his book are victims, almost all the whites villains. This is not history; it is advocacy.

La stragrande maggioranza dei capitalisti dev’essere per forza buona…

1 commento

  1. Purtroppo anche nel mondo scientifico ormai è diffusa la pratica di com.stampa che stanno ai contenuti delle ricerche comunicate così come i titoli di maggiore richiamo dei quotidiani stanno al contenuto degli articoli.
    Il problema pratico di ottenere una cellula realmente artificiale (= partendo da molecole e non da altre cellule manipolate con sostituzione ed aggiunta di alcune molecole, come effettuato dal gruppo di Venter e poi strombazzato abilmente sui mass-media) è quello di sintetizzare separatamente gli organelli cellulari (che sono strutturalmente complicatelli), le membrane ed il citoplasma a cui aggiungere un badalucco di molecole diverse, alcune piuttosto cicciotte (ma non importa visto che anche le più lunghe come gli acidi nucleici sono sintetizzabili anche se a fatica, grazie a laboratori come quelli di Venter ed i suoi fornitori di oligonucleotidi) e poi trovare un modo di assemblare il tutto senza danneggiare i componenti.
    Ad oggi non siamo nemmeno al passo precedente perchè nessuno è in grado di prendere una cellula, separarne i componenti principali (appunto organelli, membrane etc etc) e poi riassemblare il tutto ottenendo una cellula funzionante.
    N.B: le spiegazioni teoriche di ciò non esistono, ma l’ incapacità sperimentale sì.
    Riguardo alla terminologia gli autori dell’ articolo su Science nell’ abstract non parlano di cellula” ma di vescicola ed in questo caso molti siti di divulgazione (come al solito) sono stati più realisti del re cedendo alla tentazione da com.stampa utilizzando (nei titoli e nei commenti) la parola più sexy per quanto inesatta.

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