Corto circuito

Nelle news di Nature, Nicola Nosengo riassume le udienze nel processo di appello dell’Aquila, sorpreso anche lui dal fatto che il procuratore generale abbia difeso Giampaolo Giuliani, mai nominato nel processo di primo grado.

Anche se aveva “previsto” il terremoto di Sulmona, di cui parla De Bernardinis nell’intervista servita a “provare” in prima istanza che tutti e sei gli imputati avevano “rassicurato” gli aquilani.

In a hearing on 18 October, the defence took the stand. Carlo Sica, the lawyer representing the Italian State, asked for the seven to be fully discharged. He said that there can be no link between the meeting, which was not public, and what people did on the day of the earthquake. Instead, he blamed the media for creating a “short circuit” that delivered a wrong message, presenting the TV interview as if it were the outcome of the meeting.
Eva’s lawyer Alessandra Stefano made the same point, noting that no reassuring message can be found in statements actually made by any of the indicted during or after the meeting. She also attacked local and national civil-protection officials, who were legally responsible for protecting and informing the citizens, and instead diverted blame to the scientists.
Selvaggi’s lawyer Franco Coppi described his client’s predicament as “profoundly unjust”. Selvaggi was not a formal member of the major risks commission and was in L’Aquila only to accompany his boss, Boschi, but was nonetheless charged and found guilty.

Riassunto del processo precedente qui.

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La settimana scorsa, il governo USA  ha deciso una “pausa” per le ricerche che rendono i virus più infettivi

Because the deliberative process launching today will aim to address key questions about the risks and benefits of gain-of-function studies, during the period of deliberation, the U.S. Government will institute a pause on funding for any new studies that include certain gain-of-function experiments involving influenza, SARS, and MERS viruses.

Per ora non ho visto dichiarazioni di Ron Fouchier et al.

3 commenti

  1. Durante il primo processo non potevo credere che li stavano davvero processando, non ne parliamo che sarebbero stati condannati. Mi sbagliavo ma insisto, non posso credere che li condanneranno anche in appello.

  2. Ai tempi del primo processo avevo la stessa incredulita’ di Reitano: facevo fatica a credere che li processassero davvero ed ero assolutamente convinto che tutto si sarebbe risolto in una bolla di sapone e che li avrebbero assolti con tante scuse per avergli fatto stupidamente perdere tempo.
    Ora — dopo aver anche visto anche le sentenze contraddittorie della vicenda Vannoni/stamina — sono alquanto piu’ pessimista e molto dubbioso sulla capacita’ del sistema giudiziario italiano di discriminare tra buona e cattiva scienza.

    1. E.K. Hornbeck
      aveva discriminato per la Casa dello studente costruita in violazione delle norme, e il p.m. Picuti (lo stesso) si era detto altrettanto soddisfatto delle condanne – ben più lievi e se l’appello tarda ancora un po’, in appello potrebbe esserci la prescrizione.

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