La fronde

#JeSuisCharlie
Non so come si dice frondeurs in italiano, so che l’esprit frondeur è una nostra eredità culturale, non del ’68 come dicono in tanti perché la generazione del ’68 era cresciuta a Charlie, ma delle rivolte contro la religione che si fa politica, contro il sovrano unto dal Signore nel medioevo, di Rabelais, Jacques le fataliste, Candide, Gavroche colpito a morte
Je suis tombé par terre, c’est la faute a Voltaire,
Le nez dans le ruisseau, c’est la faute à Rousseau

Ahmed, Moustapha et les autres


Sono  frondeurs i disegni su Libé e l’editoriale di Laurent Joffrin, che cerca di non essere sconvolto, è difficile, e conclude

 Les terroristes ne se sont pas attaqués aux «islamophobes», aux ennemis des musulmans, à ceux qui ne cessent de crier au loup islamiste. Ils ont visé Charlie. C’est-à-dire la tolérance, le refus du fanatisme, le défi au dogmatisme. Ils ont visé cette gauche ouverte, tolérante, laïque, trop gentille sans doute, «droit-de-l’hommiste», pacifique, indignée par le monde mais qui préfère s’en moquer plutôt que d’infliger son catéchisme.
Nous ne ferons pas la guerre. Nous ne sommes pas des soldats. Mais nous défendrons notre savoir-faire et notre vocation?: aider le lecteur à se sentir citoyen. Ce n’est pas grand-chose mais c’est quelque chose. Avec une certitude mieux ancrée?: maintenant, nous savons pourquoi nous faisons ce métier.

Non è gran cosa, ma è qualcosa, grazie Robeck.

*

Stesso tema, toutes proportions gardées. Con la nuova legge sulla diffamazione, ricchi e potenti potranno censurare chi cerca di aiutare “il lettore a sentirsi cittadino”, per primi il 90% di freelance e il 100% di frondeurs. I cittadini italiani che si sentono tali sono invitati a recarsi su

www.nodiffamazione.it

Sono contro la diffamazione, ça va sans dire, ma anche contro le “querele temerarie” per intimorirci, contro il diritto di usare l’errata corrige per mentire e chiuderci il becco. Come ha fatto il prof. Carpinteri, che ritenta lo stesso di querelare il direttore del Sole-24 e me a proposito di un articolo per il quale aveva rifiutato di mandare un’errata corrige.

Coincidenza, ieri è arrivata una diffida che – pena querela per violazione della legge sulla privacy –  vieta a tutti i media del gruppo Espresso di citare il nome di una Fondazione e quello di qualunque suo membro. Esige pure una mia lettera di scuse per aver osato citarli quiHo chiesto al Consiglio direttivo della Fondazione, nonché diffidante, di aiutarmi a scriverla senza incappare in altre diffide.

Stay tuned. 

27 commenti

  1. La banalità del male, anche a livelli enormemente superiori, in effetti è tristemente sorprendente
    sebbene la ripetitività nel corso dei giorni, degli anni e dei secoli dovrebbe renderla meno inaspettata.
    Sulla diffamazione on line, è curioso che chi come l’ oca è stata sovente presa di mira, si opponga alla legge.
    Ottima mossa comunque quella di chiedere al CDF di aiutare a scrivere la lettera.
    Le querele temerarie sono un’ arma già in possesso di ricchi e potenti, come pure il ricorso a ben pagati azzeccagarbugli.

  2. io farei cosi : se ti querelano e poi perdono ti danno loro quello che ti hanno chiesto. inoltre si dovrebbe potenziare l’istituto della “lite temeraria”.
    Sono anni Sylvie che cerco di farti capire che questa presunta “arretratezza” culturale italiana non e’ affatto casuale : serve a mantenere un paese sostanzialmente fascista,ingiusto,confessionale. e magari metterlo al riparo da azioni come quella di parigi,dirette contro una societa’ che vive compiutamente laicita’ e meritocrazia.
    Questo non e’ il paese dove “non paga mai nessuno”. questo e’ il paese dove pagano sempre gli stessi.

  3. tu dovresti far chiedere al tuo giornale repubblica,dove sono finite le leggi su unioni civili,testamento biologico,responsabilita’ civile dei giudici,punibilita’ di ogni negazionismo,leggi antidiscriminazione (gia’,pure il ddl scalfarotto che guarda guarda prevede il codicillo per tutelare le critiche all’omosessualita’ “da parte di religiosi”) ?
    e intanto stiamo a guardare un cafone prepotente e incompente che gestisce gli interessi di chi vuole lui. un burattino,come sempre.

  4. Indubbiamente, in giornate come queste fa un pò ribrezzo tirare in ballo la proprie misierie quotidiane, ma, visto che si parla di diffamazione e di querele temerarie, mi pare il caso di menzionare queste due che il Sig. Ciufolini mi ha intentato, soprattutto la seconda perché si riferisce ad un articolo da me pubblicato su una rivista internazionale con revisione dei pari in cui menzionavo un suo comportamento scorretto con cui ha ingannato i lettori (Sig. Ciufolini, per queste frasi mi ha già querelato: veda di non ripetersi, per piacere…) postando su arXiv due articoli sotto pseudonimi per criticare me e i concorrenti del GP-B allo scopo di fabbricare un falso consenso nella comunità scientifica contro di me il il GP-B.
    Questa è la prima
    https://www.researchgate.net/publication/270396232_Decree_of_summons_to_trial_for_the_blog_20centesimi_case_%282011%29
    E questa è la seconda
    https://www.researchgate.net/publication/270286250_Lawsuit_by_Ciufolini_against_me_for_the_Letter_I_published_either_on_JASIST_and_arXiv_about_the_pseudonyms_Forst_and_Felici_he_used_in_2007_to_anonymously_criticize_myself_and_the_GP-B_team
    Ci sarebbe anche una lettera intimidatoria del 2004 per delle parole che gli scrissi per email a proposito del plagio che il Sig. Ciufolini mi fece in quell’anno, ma non ebbe seguito (giudiziario).

  5. M’arrazzo,
    A me, basta che paghino le spese legali. Magari interessa il Sole, potrebbe farsi una riserva nel caso dovesse pagare 50 mila euro per pubblicare un’errata corrige.
    Sono una free-lance e per di più straniera, anche se Repubblica fosse il mio giornale nessuno prenderebbe sul serio quello che potei dire sulle leggi italiane.
    Chissà dove alberto ha visto che mi oppongo a quella legge. Non voto qui, non posso firmare appelli del genere o scrivere al “mio” rappresentante.

  6. ocasapiens
    il prof. Carpinteri, che ritenta lo stesso di querelare il direttore del Sole-24 e me
    Ancora Carpinteri?
    Ma dove vive quell’uomo, chi frequenta? Possibile che nella colta Torino non si trovi un fisico o un chimico che gli spieghi che con la sua piezofissione si è coperto di ridicolo? Evidentemente in Italia non è vero che la ff e simili è un’ammazzacarriere. Sarebbe ora che lo diventasse, così si svegliano.

  7. @Lorenzo Iorio
    Egregio Signor Lorenzo, qui nessuno ha il coraggio di dirglielo e quindi glielo dico io: a nessuno importa un fico secco delle sue questioni personali col Professor Ciufolini. Ce le risparmi.
    Personalmente penso che Lei abbia cercato di spostare l’attenzione dalle critiche scientifiche agli pseudonimi: la domanda a cui Lei doveva rispondere era se le critiche che una certa persona Le faceva erano sensate o meno, non se la persona si celasse dietro falso nome.
    Attribuirsi identità diversa, nel caso, non sarebbe una bella cosa; però distinguiamo l’aspetto scientifico.
    In ogni caso mi pare che il Professor Ciufolini abbia un curriculum di tutto rispetto; e poi non scrivevate lavori assieme?

  8. Scusi oca se lei fosse italiana sarebbe favorevole o contraria alla legge in questione
    (dove chi intenta una querela temeraria è tenuto a risarcire il querelato secondo un ammontare valutato dal giudice?
    Avendo linkato un sito in cui si sollecita una firma contro la legge mi era parso che lei appoggiasse l’ esser contro.
    Se invece è favorevole o agnostica basta che si esprima.

    1. Giancarlo,
      sì, e temo che sia vero anche di certi francesi “suprematisti bianchi”.
      alberto,
      ho precisato “cittadini italiani” sotto lo slogan che risponde alla sua domanda, anche se non l’ho scritto io: “meglio la galera” che pagare la rinuncia alla libertà di stampa.

  9. @ Giancarlo:
    Caro Sig. “Giancarlo”, grazie di essersi scomodato, pur non essendo-parole sue-interessato. In effetti, il suo disinteresse trapela dal fatto che non è per nulla informato sulla faccenda. Il che sarebbe un suo pieno diritto, naturalmente; ma nel momento in cui decide di esprimersi farebbe meglio a documentarsi adeguatamente. Altrimenti, resti in silenzio.
    Nella fattispecie, non solo, ingannato dal sedicente “Gianni Felici”, mi presi la briga di ribattere scientificamente alle di lui attenzioni con un pre-print su arXiv (certo, non mi scomodai a farlo pubblicare su una rivista peer-reviewed, ci mancherebbe), ma, più in generale, ho pubblicato una quantità industriale di articoli peer-reviewed (con buona pace del Sig. Ciufolini, che li definì “peer-reviewed” insinuando che non lo fossero) in cui, anche insieme ad altri, ho criticato diversi aspetti scientifici dei lavori del Sig. Ciufolini che detengono, credo, un primato mondiale di critiche scientifiche ricevute. Articoli, i miei, che vengono continuamente citati ben più dei suoi (NASA/ADS). Ed è questo che, ovviamente, mi fa apparire ai suoi occhi come fumo negli occhi, per non dire altro. Oltre al fatto che, ormai avviato più o meno a fine carriera (da associato o da ordinario non conta: siamo lì), si vede irrimediabilmente superato sotto quasi tutti gli aspetti bibliometrici (NASA/ADS, Google Scholar, ISI, Scopus) dal ben più giovane sottoscritto, cosa che, ahimè, non potrà cambiare nemmeno con mille querele. Si può sempre consolare esibendo le sue copertine su Nature a destra e a manca ai congressi (la sua review sulla glitterata e patinata Nature del 2007 ha, ahimè, totalizzato finora un numero assai inferiore di citazioni di una mia review del 2011 su un negletto e oscuro giornale. Non solo; mentre la sua ha un 35% di autocitazioni, la mia ne ha molte di meno).
    Arrivederci, Sig. “Giancarlo”. PS Ma perché mi chiede del fatto che in passato ho pubblicato qualcosa con il Sig. Ciufolini? Non gliene poteva importare di meno?

  10. A proposito di diffamazione, leggo dall’Espresso di un processo per diffamazione a mezzo stampa per aver espresso su facebook giudizi negativi sulla copertina di una rivista.
    E’ difficile dire in generale quale è la soglia che separa la libertà di espressione dalla diffamazione, sui casi particolari è più semplice.

  11. @Lorenzo Iorio
    Vuole sapere perché mi sono dato la briga di controllare? Diciamo che sono attratto dalla stranezza che fa la sua comparsa sui blog. E Lei è apparso stranamente su questo a raccontarci di fatti suoi privati di cui non ci importava assolutamente nulla.
    Quanto al Ciufolini, mi pare che ogni suo lavoro, tra quelli rintracciabili su scholar, venga citato almeno un ordine di grandezza più dei suoi. L’articolo di Nature è citato ad esempio 317 volte, per non parlare del libro che arriva a 642. I suoi non mi sembrano superare le 79 citazioni. Non sono abbastanza masochista da andare a controllare le autocitazioni. Chiedo venia.
    Mi stia bene e attento alle querele.
    PS forse la seconda istanza era poor-reviewed, altrimenti non si capisce l’ironia?

  12. @ Giancarlo:
    Caro Sig. “Giancarlo” e chi sta dietro di Lei (usa il plurale: o è un plurale majestatis?), a parte che Oca decide se far apparire o meno i commenti qui, non vedo perché le querele altrui, vere, presunte o millantate e, comunque, mai documentate, dovrebbero essere di maggiore interesse delle mie, visto che riguardano non già se ho gridato dal balcone alla sora Cesira ma, comunque, attività di ricerca scientifica.
    In effetti, Lei non si era documentato affatto, non ha controllato nulla, e anche adesso ignora, de facto, di accostare l’occhio al cannocchiale selezionando giusto un pezzo di informazione assai ristretto che fa piacere o comodo a Lei (Voi?) e ignorando tutto il resto. A parte il fatto che Lei scrive erroneamente che ogni lavoro del Sig. Ciufolini sarebbe citato 10 volte più dei miei, il che è, naturalmente, falso, e mamma mia lasciamogli pura una soddisfazione al Sig. Ciufolini, santo cielo!! Che, almeno, il suo lavoro su Nature (del 2004) venga, per il momento, citato 317 volte (mi sa che Google Scholar non permetta di ricavare le autocitazioni)!! Che il libro che ha scritto con Wheeler venga pure citato 642 volte, che cavolo!! Non faccio previsioni sul futuro: ci riaggiorniamo magari qui, se Oca vuole, tra, che so, un sei mesi? Un anno?
    Poi, se avrà la cortesia e/o la competenza di andare a compulsare su NASA/ADS (che, forse, ispira un pò più di fiducia di Google…), cioè se vorrà accostare l’occhio al cannocchiale, noterà una batteria di indici bibliometrici molto variegata che catturano in maniera piuttosto ragionevole la produttività di un ricercatore. A tal proposito, TORI e RIQ index, per esempio, si occupano di eliminare le autocitazioni.
    Circa le querele, ho preparato l’album delle figurine da riempire: se vuole, me ne può mandare anche una Sua (Vostra?). Sfortunatamente, però, come il Sig. Ciufolini dovrebbe avere capito da tempo, esse non hanno avuto e non hanno alcun effetto sul mio equilibrio mentale né tantomeno-ahi, ahi!-sulla mia produzione scientifica e, pare, sul rateo di citazioni. Quindi, suggerirei di impiegare il Suo (Vostro?) tempo in maniera scientificamente più proficua. Comunque, ognuno si diverte come vuole.
    A presto, Sig. “Giancarlo” e “Soci” (le virgolette sono non già per sminuire la sua credibilità scientifica, ma perché non so chi sia)

  13. @Lorenzo Iorio
    Come supponevo Lei è completamente fuori di testa. Immediatamente prende la via del complotto mio e dei miei soci che avremmo chissà quali intenzioni. Anche quella di querelarLa. Io non ho la minima idea di chi sia Lei né di chi sia il Ciufolini. Vi ignoravo alla grande fino a una decina di giorni fa. Mi ha solo incuriosito il suo modo di fare da fuori di testa. Mi dia retta, si faccia vedere, si comincia così e non si sa dove si va a finire.
    Io non inseguo una carriera scientifica; per questo ho già dato nella mia vita precedente. Nel caso le interessasse mi sono occupato di cose più concrete [e debbo dire senza modestia con un certo successo], come quelle che le permettono di scrivere online su questo blog invece di inviare missive tramite le regie poste. Qui siamo tra amici, è Lei che non richiesto ha fatto irruzione per scassarci i cabbassisi con sue storie personali delle quali non si parlava affatto.
    Che poi io sia curioso e spesso non abbia di meglio da fare è altro discorso. Però mi diverto; anche ora.

  14. @ Giancarlo:
    Caro Sig. “Giancarlo”, era ovvio (almeno per me, lo ammetto) che stessi scherzando circa una Sua querela. Se c’è una cosa che è lontanissima da me, anche politicamente, è il complottismo di ogni tipo.
    Sono lieto di apprendere che Lei non passa il suo tempo a intasare le scrivanie dei magistrati di scartoffie inutili.
    Siccome è un blog che tratta di argomenti più o meno scientifici con connessioni con la politica (in senso lato) e la sociologia della ricerca scientifica, e siccome si parlava di querele varie ed eventuali (l’Italiano medio ha degli sport nazionali, in parte correlati: lamentarsi in continuazione, darsi arie di gran furbo salvo poi farsi infinocchiare dal primo cialtrone un minimo scafato che passa, e litigare anche nel senso legale del termine-divagazione, senza nulla di polemico verso di Lei), ho trovato opportuno inserire il mio bizzarro e solidamente documentato caso. E’ appena il caso di ricordare che esso non riguarda una mera questione personale fra me e il Sig. Ciufolini, visto che egli ha coinvolto il Gravity Probe B team, con il più lungo esperimento della storia della fisica, e il sottoscritto. E di questo son grato al Sig. Ciufolini che ha, de facto, messo sullo stesso piano le mie umili ricerche con quelle del GP-B: “Felici” a me e “Forst” al GP-B!
    Buon lavoro, e facciamoci una birra sopra! Ovviamente, marca “Forst”!

  15. “Lei è completamente fuori di testa”. “il suo modo di fare da fuori di testa. Mi dia retta, si faccia vedere”
    Ma lo sa che frasi simili mi sono state addebitate nell’atto di accusa della prima delle due querele del Sig. Ciufolini?
    Ah, ah, ah….;)

  16. ocasapiens
    Ho scoperto con malinconia che in Italia la tua lingua è stata abbandonata anche dai giornalisti televisivi. Pochi sanno pronunciare Porte de Vincennes, anche dopo avere ascoltato tante volte i loro colleghi francesi.
    Anche questo è un brutto segno per l’Europa intera.

  17. Curioso, Iorio: lei se la prende con gli anonimi come “Verità” che sparlerebbe di lei, ma seguendo uno dei link che ha messo lei, ho la strana sensazione di un solobufale che le somiglia molto. Non per altro: il fatto di tenerci all’anonimato (cisa diversa dal fingersi altri) per me ed alcuni amici miei è sacrosanto, come rivolgersi agli interlocutori coi nick che usano loro, cosa che solobufale con “Verità” non fa. Brutta cosa, secondo me. Non entro nel merito diretto della diatriba, mi limito a segnalare che a maggio alla questione era stato dedicato un post da Oca Sapiens.
    Sia bravo, ci informi, ma con moderazione.

  18. Caro CimPy,
    il suo post è alquanto confuso, mescola cose diverse e non si capisce bene dove voglia andare a parare se non sollevare genericamente un pò di polemica tanto per far qualcosa. In ogni caso, è come se di una pietanza, invece di discutere ciò che c’è nel piatto, si limitasse a obiettare qualcosa sui tovagliolini di carta.
    In 20centesimi, “Verità” mi diffama esplicitamente citandomi apertamente per nome e cognome e facendo varie affermazioni documentabilmente false sul mio conto, tanto più potenzialmente insidiose per la mia reputazione, almeno in linea di principio, in quanto vergate in stile formalmente non colorito.
    Il post di Oca qui si riferisce ad un’altra vicenda.
    Cosa vuole sapere, di preciso? Ad ogni buon conto, se vuole intervenire con cognizione di causa, si documenti a dovere non in maniera selettiva: in rete trova tutto il necessario.
    Resto in attesa.

  19. @oca: complimenti per l’ abilità dialettica dimostrata nell’ evitare (2 dì fa alle 4 meno venti p.m.) di rispondere alla mia semplice domanda se lei fosse favorevole o contraria alla legge in questione.
    Il motivo di ciò non lo comprendo.
    Ad ogni modo la legge mi pare utile (sì c’è il rischio che venga utilizzata dai potenti in maniera distorta, come per tantissimi leggi esistenti) anche se non piace alla nutrita schierà degli intellettuali italici a priori anti-sistema (soprattutto a parole).
    Le segnalo che la “libertà di diffamazione”, come per altri versi la “libertà d’ insulto” è sensibilmente diversa dalla “libertà di stampa”.
    I giornalisti e vignettisti italiani che siano andati in galera (o vicini alla galera) per l’ ultima nei nostri 70 di Repubblica (Guareschi con dignità, Sallusti senza) sono pochissimi, mentre mi pare proprio che (a destra e a sinistra) coloro che praticano diffusamente (anche a libro paga di gruppi d’ interesse, ma non solo) diffusamente le prime due libertà (o presunte tali) siano decisamente numerosi.

  20. alberto,
    Le segnalo che la “libertà di diffamazione”, come per altri versi la “libertà d’ insulto” è sensibilmente diversa dalla “libertà di stampa”
    viste le sue affermazioni false e insultanti verso i miei lettori e i miei colleghi (1), dubito che lei abbia idea della differenza. E le ho risposto, ma come al solito lei “non comprende”. Ci riprovo in parole povere.
    Come i colleghi italiani, preferisco andare in carcere per aver pubblicato informazioni corrette che pagare 50 mila euro al potente di turno perché mi diffami sul mio giornale, accusandomi di aver scritto il falso e togliendo sia a me che ai colleghi del giornale il diritto di replicare – come previsto dalla legge che le “pare utile”.
    (1) Per esempio
    mi pare proprio che (a destra e a sinistra) coloro che praticano diffusamente (anche a libro paga di gruppi d’ interesse, ma non solo) diffusamente le prime due libertà (o presunte tali) siano decisamente numerosi.

  21. Scusi oca ma dove mai avrei io insultato qualcuno dei suoi lettori? Al massimo ho fatto un po’ di ironia in generale ma se qualcuno in particolare se ne è sentito offeso mi scuso senza se e senza ma.
    Poi in uno stato di diritto nè lei nè nessun altro deve andare in carcere e nemmeno pagare nessuna ammenda per aver pubblicato notizie corrette. Sono i diffamatori che devono pagare multe salate. Lei crede di aver capito che la legge è un ‘ imbroglio e in linea teorica potrebbe anche esserlo ma possibile che i giornalisti italiani pensano sempre di essere i più intelligenti e
    lungimiranti nel denunciare le manovre di questo o quel parlamento eletto dai cittadini italiani? Io da cane sciolto non è che abbia una grande fiducia nella bravura dei parlanentari ma tante volte ho conststato che le grida di giornalisti ed intellettuali in difes a parole di valori importanti nascevano dalla loro mentalitá complottista e di autonominatisi salvatori della
    patria.

    1. alberto,
      lei non sa cosa sia l’ironia: glielo ripetono tutti, ma lei “non comprende”.
      Invece di leggere i titoloni di Libero o del Giornale, forse dovrebbe fare lo sforzo di dare un’occhiata alla legge, invece di dare lezioni di diritto a Stefano Rodotà e agli altri esperti che la criticano. E di aggiungerci quest’altro insulto:
      tante volte ho conststato che le grida di giornalisti ed intellettuali in difesa parole di valori importanti nascevano dalla loro mentalitá complottista e di autonominatisi salvatori della patria.

  22. Riguardo all’ esempio 1: ma li ha letti in questi anni i titoloni e gli articoli dei giornali italiani? L’ insulto verso la parte politicamente avversa è la regola e la diffamazione un’ arte praticata da diversi fenomeni del nostro giornalismo che si sentono dei Montanelli o dei Biagi e di solito fanno fatica a riportare con un minimo di oggettivitá e senza personali interpretazioni spacciate per fatti anche le vicende più piatte

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