Ottimo medievale

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In open access su Nature, Andrew Hamilton dell’università di Melbourne, Edward Waters dell’università Notre-Dame-Australia, e Robert May di Oxford pubblicano lo studio di documenti, ritrovati nella biblioteca bodleiana e attribuiti al monaco Goffredo di Montmouth, sull’impatto dei draghi nei millenni scorsi.

Risulta che nel Medioevo i draghi erano molto prolifici per via dell’abbondanza di cibo (cavalieri), temperature insolitamente calde e un’elevata disponibilità di materiali per la nidificazione (argento e oro). Ai primi del Quattrocento tuttavia, un declino della temperatura e delle risorse alimentari avrebbe causato un’ibernazione protratta delle varie specie.

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Fra gli eventi chiave degli ultimi decenni che rendono probabile il risorgere dei draghi, gli autori elencano l’alleggerimento quantitativo, con il quale politiche economiche inefficaci sono rafforzate dalla rimozione dei materiali da nidificazione; l’assenza di provvedimenti per contrastare il riscaldamento globale e la decisione del primo ministro australiano di reintrodurre il cavalierato e di insignire del titolo Sua Altezza Reale il Principe Filippo, duca di Edimburgo, conte di Merioneth, barone Greenwich, Real Cavaliere del nobilissimo Ordine della Giarrettiera ecc.

Le condizioni climatiche stanno raggiungendo rapidamente l’optimum per la riproduzione dei draghi, concludono Hamilton et al., che raccomandano ulteriori ricerche sui materiali ignifughi e il taglio dei titoli onorifici.

(1) Versione corretta del Dott. John Haps
(2) Versioni inventate dall’IPCC. (3)
(3) Rif. Nature Climate Change di aprile.

12 commenti

  1. Eh, i draghi vanno di moda, oggi. C’è gente che ne ha in cantina, ma li tiene ben nascosti per evitare che gli rubino la preziosa creatura.
    Ai malfidati (infingardi e prezzolati), che volessero affermare con troppa decisione che la bBbestia in cantina non c’è e che il sedicente curatore di draghi sta solo cercando di fare soldi con la vendita di gabbie per la cucciolata, sta l’onere della prova: affermi che non c’è? Dimostralo! Standotene ben distante, sia chiaro, che lo sappiamo tutti che dici così solo per sottrarre la meraviglia….
    Ai moderatamente scettici – che mica possono essere tutti seri ricercatori che si pongono senza pregiudizi di fronte al mistero e alla novità – si chiede di indagare con grazia: iniziassero, per esempio, dagli acquisti del padrone della bBbelva.
    Ha comprato salsicce e costate da sfamare venti persone? E’ chiaro il drago è giovane e deve mangiare.
    Il padrone è stato fotografato mentre grigliava costolette e luganeghe? I draghi son bestie di fuoco, mangeranno arrosto.
    E’ stato visto con 20 persone a banchettare nel giardino di casa? Beh, ma deve pur mangiare anche lui, no? Che male c’è se ne approfitta per radunare qualche amico?
    Ecco, questo è lo spirito del vero uomo di scienza – non ci sono pixel fuori posto che tengano, un drago è un drago, perdinci, e chi ce ne parla è tutta gente rispettabile, a volte persino straniera per davvero (che non si dica che è tutto in famiglia, eh?!) di tante nazioni e tanti paesi, a volte anche quattro o cinque di fila dello stesso paese -e i Capi di Stato stranieri sono tutti con loro, mica come da noi che ci son voluti anni per avere una discreta rappresentanza in Parlamento.
    Ma lasciamo stare le beghe politiche – siam mica qui a far la manicure ai sarchiaponi
    Piuttosto, si calcoli la corporatura del rettile volatile giudicando dalle dimensioni degli infissi del maniero nelle cui cantine, fino a prova contraria, certamente alloggia. E si tenga conto che lavori da carpentiere sono sempre possibili, quindi si abbondi, che è meglio. Tipo anche con due o tre costolette in più, che poi a primavera viene fame e il parco invita
    O_o

  2. @ Cimpy
    Il padrone è stato fotografato mentre grigliava costolette e luganeghe? I draghi son bestie di fuoco, mangeranno arrosto.
    Allora si e’ tradito: se davvero aveva il drago in cantina, le costolette e i lucci li faceva abbrustolire a lui.
    Certo: i believer possono sempre sostenere che aveva la raucedine.

  3. Di più: il drago era ancora in rodaggio e abbrustoliva una volta su tre. O meglio, ce ne volevano tre in parallelo per fare una cottura. Ma te stai evidentemente disfattista e prezzolato, che metti in dubbio i l dragoneggiamento senza neppure esserti recato in pellegrinaggio di persona a visitare (dall’esterno) il maniero incantato. Il solito disinformatore da tastiera, buono solo a fanfalucare senza cognizione di causa – che qui ci stanno allevatori di draghi seri, sai?!

  4. Alle corte:
    Chiamiamo “drago” i dispositivi LENR, free energy, moto perpetuo e compagnia bella.
    Tu dici che hai un drago in cantina.
    Nelle nostre cantina non c’è niente.
    (1)Allora tu ci dici come farci il drago in cantina.
    (2)Oppure ci porti il drago, lo lasci lì e ce lo fai studiare in pace.
    Non ci basta guardare le tue foto e i tuoi pdf, che non sono un drago, bensì ma delle foto e dei pdf.
    Non veniamo nemmeno nella tua cantina.
    Il mondo è pieno di gente che dice di avere il drago in cantina, e non possiamo passare la vita girando da una cantina all’altra a vedere cose che in genere non funzionano.
    Se la (1) e la (2) non sono soddisfatte, allora il drago esiste solo per te.
    Perchè ci ostiniamo a ribadire questo concetto banale?
    Ma perchè non dovremmo farlo?
    Pensate che sia un bene che la gente pensi che c’è un drago nella cantina di qualcuno, quando poi nella propria cantina, invariabilmente, non c’è nulla?
    mW

    1. Non veniamo nemmeno nella tua cantina
      Fate bene. Dagli studi del prof. May (grazie, Sir Robert, per l’IgNobel è tutto perdonato) risulta che in ambienti chiusi i draghi muoiono asfissiati dalle proprie emissioni di gas serra.

  5. OT – storie di draghi, di doni e di magie
    Leggevo nei commenti dalle parti dell’autoscherzo (per la serie: “sappiamo benissimo che quell’impianto non uscirà mai al mondo” firmato: i passeri 😀 😀 ) 
    ..rrrmmm…
    Non si inquieti, Guardiana; dicevo, leggevo nei commenti: 
    “Equipararci a chi crede in Babbo Natale, o nei draghi rosa in garage, è una tua arbitraria decisione che secondo me non fa molto onore alla tua intelligenza e al tuo senso della misura delle cose”
    Si tratta della stessa persona che ieri, a proposito di draghi, commentava sagacemente:
    “Ho un drago rosa in cantina, ovviamente non te lo faccio vedere perché voglio mantenere il segreto su una creatura tanto rara. Ovviamente non devo dimostrarti che ho il drago, se non mi interessa convincerti.
    Sei tu che hai il ‘dovere’ di dimostrare che sto mentendo, se ti interessa convincere eventuali miei fedeli che si stanno sbagliando a fidarsi di me”

    Beh, parliamone – dico, del fatto che qualcuno abbia paragonato chi crede nell’E Cat a chi crede in Babbo Natale o nei draghi rosa (e invisibili) nei garage privati. Perché mi è venuto un dubbio:
    1) Babbo Natale – si dice arrivi puntuale ogni anno in ogni casa di gente cristiana o prossima (pare comunque passi anche dagli atei ma non dai musulmani o dai cinesi) e distribuisca gratuitamente doni. Alcuni, tra i 5 e i 7 anni, iniziano a dubitare della realtà della cosa, ipotizzando che qualche adulto li stia turlupinando. Si narra comunque che ci siano persone che continuano a credere in Babbo Natale anche fin verso i 10 o 12 anni. Non ci sono prove che nessuna persona di più di (per dire) 30 anni creda a Babbo Natale.
    2) Andrea Rossi – si dice, da 5 anni a questa parte, che arrivi tra 3, 6 o 18 mesi a consegnare un grosso dono a tutta l’umanità (non è dato sapere se escluderà i musulmani, ma pare non abbia preclusioni verso i cinesi), con tanto di regalie verso (alcuni? tutti i?) bambini malati di cancro. Benché il dono non risulti sia promesso interamente gratis, qualora fosse realmente consegnato comporterebbe comunque un risparmio notevole per ciascun abitante della terra a prescindere. Ad oggi non è stato consegnato nemmeno una volta a nessuno al di fuori del giro, nemmeno per interposta persona. Si dice che nessun bambino si interessi a questa storia e non ci sono prove che la persona che lamentava il paragone ci creda davvero, per quanto sembra la consideri più verosimile di quella precedente, nonostante per la precedente qualche dono gli sia sicuramente arrivato.
    3) Draghi rosa in garage.
    Pare che l’unico a dire di possederne uno, per giunta invisibile, oltre a Peter di Elliot, sia uno che pare non creda a Rossi da sempre e a Babbo Natale dona ferente almeno dall’età di 7 o 8 anni (casomai corregge lui se il dato è mal stimato). Il soggetto in questione ha narrato la cosa ma non ha mai prodotto alcun segno tangibile dell’esistenza dell’animale. Pare anzi che lui stesso non ci creda e che narri la storia a puro titolo esemplificativo. Tuttavia, secondo la persona che lamentava il paragone, chi volesse affermare con certezza che detto drago rosa e invisibile non esiste nella cantina, deve procurarsi le prove di detta NON esistenza. Ovviamente senza introdursi nottetempo nella cantina del tipo che invece dice di averlo con un sonar (che la macchina fotografica coi draghi invisibili serve a poco, e forse pure i visori ad infrarossi…)
    A questo punto ci sarebbe da rispolverare una domanda da primo di aprile fatta da quella stessa persona:
    “A detta di questo galantuomo, chiunque egli sia, chi di noi non ha ancora abiurato, parrebbe quindi dover appartenere alla categoria dei boccaloni, oppure dei complottisti, o almeno degli stupidi!
    Chissà in quale girone mi vede collocato?”

    Non so il tipo del Drago ma, secondo me, più che “abiurare”, se venisse fuori che qualcuno, tra i be’, credesse fermamente in Babbo Natale le sue quotazioni come persona non boccalona, dall’intelligenza limitata o complottara salirebbero. 
    Invece per i draghi invisibili pensati realmente custoditi in cantina, siamo lì con l’UnMegawattPlant desaparecido che fa tanto ridere persino i be’ all’idea che possa essere ritrovato. Che poi, dalle parti del Messico: riferito agli altri grandi assenti, gli E Cat domestici, nel 2012 non era mica considerato dai fedeli un pesce d’aprile http://www.greenstyle.it/e-cat-domestici-rossi-tratta-con-i-supermercati-home-depot-6844.html
    “Ma perché l’accordo tra Rossi e Home Depot sarebbe così importante? Semplice: perché quest’ultima è una delle più grandi catene di distribuzione al mondo di articoli per la casa. Come dimensioni, per capirci, è seconda solo a Wall Mart e conta già su 2.164 store negli Stati Uniti, Canada, Messico e Cina.”
    Eh, irridere così la fede dell’anno prima…non c’è più religione!
    😀
    ps:
    “(…)se ( dal tuo punto di vista ) il redshift cosmologico è una illusione(…)”
    Mannò, che vai a pensare: è che facendo copiaincolla di qualche miliardo di galassie, al Signore si sono brematurati alcuni pixel. Succede, via. Mica vuol dire che l’Universo non è immutabile…!
    😀 😀 😀

  6. @ Cimpy
    Di più: il drago era ancora in rodaggio e abbrustoliva una volta su tre. O meglio, ce ne volevano tre in parallelo per fare una cottura.
    Adesso… non esageriamo.
    Se uno fosse disposto a credere questo, sarebbe disposto a credere qualunque cosa.
    Potrebbe persino credere a una caldaia nucleare che abbia bisogno, per scaldare, di rimanere attaccata alla corrente elettrica.
    Se mi trovi uno cosi’, posso provare a vendergli — con ragionevoli probabilita’ di successo — il mio nuovo impianto di trasmissione telematica di acqua liofilizzata. Purtroppo, telematicamente, non riesco ancora a tramettere i pesci; ma ci sto lavorando. E, con adeguati finanziamenti…

  7. @ Ocasapiens
    Dagli studi del prof. May (grazie, Sir Robert, per l’IgNobel è tutto perdonato) risulta che in ambienti chiusi i draghi muoiono asfissiati dalle proprie emissioni di gas serra.
    Ottimo.
    Cosi’, la prossima volta che qualcuno afferma di avere un drago chiuso in cantina, gli mandiamo la protezione animali.

  8. Sono daccordo sui draghi, prepariamoci al grande ritorno.
    Ne approfitto per esporre una mia vecchia teoria elaborata anni fa durante una vacanza familiare in Scozia. Dopo aver osservato per ore il placido Loch Ness senza successo, abbiamo pensato che il cosiddetto mostro non sia altro che un drago che, troppo grande per salire sull’Arca di Noé e rimasto solo in un mondo senza terre emerse, si è adattato alla vita marina. Disgrazia volle che al ritirasi delle acque si sia ritrovato chiuso in un lago senza sbocco al mare.
    Alle mie figlie questa teoria è sembrata convincente e hanno provato pena per la povera creatura sola e prigioniera in un lago.

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