I colori di Cerere


Alla conferenza della European Geosciences Union (ci sono molte sessioni sul clima, ma quelle sul sistema solare sono spettacolari!), la NASA presenta immagini prese dalla sonda Dawn, da 45 mila km di distanza, prima di scendere in orbita attorno all’asteroide Cerere il 25 marzo. La superficie è più liscia del previsto e Federico Tosi et al.  dell’INAF sembrano anche sorpresi da questi “punti brillanti”, uno all’equatore

più scuro nell’infrarosso, più freddo della zona circostante quindi ghiaccio. Sotto nell’emisfero ovest (?) non c’è differenza, allora come mai è così brillante nell’ottico? Si vede meglio qui.  

Domani a mezzogiorno, l’ESA manda in streaming le ultime notizie da Rosetta.

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A parte i siti specializzati, Il Guardian mi sembra uno dei pochi che segue Fukushima-Daiichi. Il piccolo robot flessibile che doveva ispezionare il contenitore del reattore 1 si è bloccato, dopo essere riuscito a mandare dati su 14 dei 18 posti previsti. Non quelli sul fondo coperto d’acqua, per quelli bisogna aspettare che sia costruito un robot impermeabile, fra un anno probabilmente.

La Tepco prevede di rimuovere le barre dal reattore nel 2025, mentre la bonifica del sito richiederà 40 anni (il doppio di quanto prevedevo a caldo, quattro anni fa!) e decine di miliardi di dollari.

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Su Real Climate, c’è un articolo di Bill Ruddiman sull’Antropocene, molto diverso da quello che aveva pubblicato su Science con due co-autori.

Racconta come i colleghi hanno accolto la sua ipotesi, considerata stravagante nel 2003, di un inizio dell’Antropocene circa 8.000 anni fa. Al contrario di quanto sostengono gli pseudo-scettici sull’effetto serra dei gas serra, è stata discussa subito sulle riviste e sui media più seri, e ha trovato facilmente sia finanziamenti per fare ricerca e tentare di verificarla, sia riviste sulle quali pubblicare una trentina di paper con i risultati. La revisione non è stata una passeggiata, ma quando mai?

While these uber-critical reviews are discouraging, I have learned to put them aside for a few days, give my spirits time to rebound, and then address the criticisms that are fair (that is, evidence-based), explain to the journal editor why other criticisms are unfair, and submit a revised (and inevitably improved) paper. Eventually, our views have always gotten published, although sometimes only after considerable effort.

Nel frattempo, le previsioni confermano in media un ENSO positivo, ma non devastante come nel 1998.

2 commenti

  1. Tre commenti flash:
    – Bella sfida riuscire a far funzionare un congegno elettronico nell’inferno di Fukushima.
    – A prescindere dal tono polemico di Ruddiman con gli pseudo-scettici, l’immagine che da della “lotta” con i reviewers è pane quotidiano per tutti. Magari è meno ardua per i “mainstream”, ma c’è comunque.
    – Se si avverasse la previsione ENSO, non sarà tosto come quello del ’98 ma non sarà uno scherzo. Questo 2015 parte con la cattiva intenzione di far sfigurare il record del 2014.

    1. Riccardo,
      sono d’accordo sia per il robot, non ce l’ha fatta per poco, che per la peer-review: ai tuoi colleghi di Catania è andata di lusso! (Non ricordo se te l’ho detto, ma hanno deciso di aggiornare il sito web e hanno ringraziato per il suggerimento)
      Sul 2015 con o senza Nino: dic-gen-feb anomalia +0,78°C sopra la media del secolo scorso. Idem in troposfera, Roy Spencer aveva annunciato +0,26 per marzo (base 1981-2010), va avanti così da 15 mesi. Scrive:
      We are probably past the point of reaching a new peak temperature anomaly from the current El Nino, suggesting it was rather weak.
      Non pare possibile con +0,43 nell’emisfero nord e +0,08 fra i Tropici, stessa differenza nei mesi precedenti. I suoi fans sembrano un po’ sconvolti dalla scomparsa del global cooling.

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