Clima, diritti e diritto – Le oche 19

Cari orecchietti di radiopop,

Le novità della settimana riguardano tutte lo stesso tema, o sono le oche che guardano nella stessa direzione e non s’accorgono del resto? In attesa di risposta, vi toccano quelle su clima e salute umana, con il rapporto “Health and Climate Change” del Lancet; e salute della vegetazione alimentare e non, con il lancio di Sentinel-2A; e diritto con la sentenza del tribunale dell’Aia che l’altro giorno ha ingiunto al governo olandese di abbassare di almeno il 25% le emissioni di CO2 entro il 2020.

Noi oche siamo rimaste basite. Che un riscaldamento globale limitato a 2°C sia un diritto? Lo chiediamo a Stefano Nespor, avvocato, magistrato, giornalista, e soprattutto autore del Governo dell’ambiente, ed. Garzanti, direttore della Rivista giuridica dell’ambiente, uno dei fondatori dell’Environmental Lawyers Network International, animatore di Greenlex ecc. ecc.  un mito.

Cellulare permettendo, perché sarà in viaggio verso un convegno dove parlerà proprio della causa, intentata e vinta – in primo grado – da Urgenda, un’Ong olandese fondata da Marjan Minnesma, il secondo mito che dirige l’Istituto per le transizioni all’università Erasmus, da Pier Vellinga dell’università di Wageningen e della Libera università di Amsterdam,

il terzo mito che nel 1991 ha pubblicato con Rob Swart l’articolo che più ha contribuito al limite di 2°C per il riscaldamento globale (un compromesso raggiunto 10 anni fa, la maggioranza dei paesi firmatari dell’UNFCCC era per 1,5°C) , e da >850 cittadini.

Un limite di cui si discute parecchio da alcuni mesi, perché non è l’unico effetto dei cambiamenti innescati dalle nostre emissioni – per es. Vallinga è specializzato nell’impatto sul territorio olandese degli eventi meteo estremi e dell’innalzamento del livello del mare (1) – e perché ci sono stime diverse della “sensibilità del clima” al raddoppio della concentrazione atmosferica di CO2 e gas equivalenti – rispetto a metà ‘700 –  verso la quale ci stiamo avviando.

Aggiunta
(1) Stefano Nespor ha spiegato che il tribunale dell’Aia ha fatto prevalere su ogni altro il diritto alla salute, un precedente stabilito dalla Cassazione italiana nel 1979. Ha citato altri due processi contro le emissioni climalteranti: uno perso nel 2011 da sei stati americani contro i produttori di elettricità da carbone e uno vinto nel 2006 dagli Iwherekan del delta del Niger contro il flaring della Shell (collegato, ma diverso da quello degli Ogoni per Ken Saro-Wiwa).

Rass. stampa: New York Times – The Guardian – Nature – Science – BBC, scusate, in italiano non ho trovato niente.

Altre news se resta un po’ di tempo – agg. niente, causa attentato in Francia, abbiamo iniziato tardi –  streaming e podcast dopo.