Acqua su Marte con molto sale

Potenza della comunicazione NASA, sembra quasi che nell’estate marziana scorrano fiumi giù dalle montagne all’equatore, ma l’articolo su Nature Geoscience e alcuni commenti sono più cauti.

Su Oggi Scienza, la vecchia Oppy ha un déjà vu: trova che il fumo sia tanto e l’arrosto poco più di quello servito un anno fa su una rivista meno famosa. La presenza di acqua complicherà i piani per “colonizzare” Marte, scrive Lee Billigs.

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Stephen Smith et al. dello Human Connectome Project mappano le interazioni nel cervello di 1.200 adulti. Su Nature Neuroscience usano circa 500 mappe di persone tra i 22 e i 35 anni per attribuire statisticamente comportamenti, prestazioni fisiche e tratti cognitivi alle connessioni tra 200 aree cerebrali. Più le connessioni sono abbondanti, più cognizione, prestazione, comportamenti sono positivi. Ma è solo una correlazione, non si sa se viene prima l’abbondanza o il “successo”… Commento di Sara Reardon.

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fonte

A proposito di correlazioni, Science pubblica uno speciale sulle mutazioni genetiche umane alle quali attribuire patologie. L’articolo di Kelly Servick riguarda le attività di 23andMe, una delle più grandi “banche genetiche” al mondo che offre un “prodotto di largo consumo”: un genoma e una sua parziale interpretazione per soli $99 dollari, se si risponde a domande personali.

The company has collected DNA from more than a million people. (That amounts to more than 2000 liters of saliva.) And its self-curious customers seem almost addicted to participating in research; they collectively answer about 2 million new survey questions every week as the company searches for new health-related DNA sequences.

Gradually, a research group that started out analyzing the genetics of freckles and the sneeze reflex has moved into deeper scientific waters: the hunt for disease-related genes that could make good drug targets.  … The company says it has made roughly 30 deals with pharmaceutical and biotech companies seeking access to its database—14 of them last year, most of them undisclosed. …

Ora sta assumendo ricercatori e trasformandosi a sua volta in una biotech
… there’s a certain “inevitable logic” in a consumer genetics company turning to drug discovery, says Michael Eisen, a biologist at the University of California, Berkeley, and a member of 23andMe’s scientific advisory board. “If there’s really a long-term future in this, if it’s anything more than just a curiosity for people, we’ve got to be able to use people’s genetic information to provide them with actual treatment.”

Oh yeah.

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Retraction Watch racconta una “ritrattazione da ritrattare”. Nel 1960 Georg Wittig, poi premio Nobel per la chimica, e Viktor Franzen avevano proposto un metodo per la ciclopropanazione, usando del litio. Wittig aveva chiesto a una studentessa di ripetere i suoi esperimenti, non ci era riuscita e in un articolo del 1964 Wittig aveva “ripudiato” il proprio lavoro. Quest’anno è stato replicato da Chen et al.

 It isn’t possible, of course, to know what did or didn’t happen decades ago, but it seems “eminently plausible that Franzen’s experiment worked because of adventitious nickel,” Chen said.
It’s not actually that hard for nickel to infiltrate a reaction, Chen noted. Catalysts often are active at very low concentrations. Nickel  is a known impurity of lithium, which is used in the reaction. It also is found in steel, and could have leached out during incubations with acid in the procedure. Even today, trace metal impurities can be remarkably hard to detect and eliminate.

Morale:
Evidence that something does not work is no proof that it cannot work.

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Auguri
Lawrence Torcello, un filosofo, et al. raccolgono firme di “academics” sotto una petizione per chiedere alla COP21 di Parigi impegni che limitino il riscaldamento globale a 1,5 °C (h/t Massimo Pigliucci).

Darn!!
James Hansen e Maiko Sato rispondono alla richiesta fare previsioni più dettagliate sulla fusione dei ghiacci di cui parlava il loro discussion paper di agosto. Concludono che le retroazioni lente si possono ancora evitare

Climate stabilization at a level avoiding the most disastrous consequences such as loss of coastal cities is physically possible and, we will argue, economically beneficial. The problem seems to be in politics, not in the sciences. We believe that scientific objectivity has a crucial role to play in the urgent task of finding a successful path before it is too late. However, it is appropriate for the political discussion to be pursued elsewhere.

La discussione politica proseguirà in J. Hansen, 2015, “Isolation of 1600 Pennsylvania Avenue“…

Non sequitur: Shell rinuncia a cercare petrolio nell’Artico.

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45599
Per il pane sulla Terra, invece, ricordo la campagna “Cibo per tutti” di Action Aid fino al 18 ottobre. Servono sms da due euro al n. 45599 certo, ma anche scambi gratuiti, parlare del quarto denutrito della popolazione, ricordare che i piccoli contadini producono il 70% del cibo mentre sono l’80% degli affamati. Altrimenti non si riesce a discutere di politica: riforme agrarie, fine del land grabbing, sicurezza alimentare e sicurezza tout court.

Tutti i giornali parlano dell’omicidio del veterinario Cesare Tavella di ICCO-Proofs, e di sospetti sull’IS. In Bangladesh non serve invocare l’IS, ormai l’odio e la violenza religiosa ricordano l’epoca della Liberazione, nel 1971.

3 commenti

  1. E’ dalle Viking che osservano e ipotizzano sulle recurring slope streaks o slope linae, avevano gia’ ipotizzato fossero dei meccanismi stagionali “bagnati” in diverse occasioni e con crescente forza
    http://www.sciencemag.org/content/288/5475/2330.short
    http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0019103509000608
    Tanto per prenderne due pre-MRO, di cui uno che anche Oppy ha avoluto la possibilita’ di leggere 😉
    Dal 2011 hanno potuto studiarne la stagionalita’ con MRO e dopo aver studiato la stagionalita’ ottica e’ solo adesso che hanno potuto studiarne la spettrometria, dato che servono diversi passaggi a diversi altitudini per usare HiRISE (la fotocamera) e CRISM (lo spettrometro).

  2. @Andrea Idini
    Per comodità risposndo qui al tuo ultimo commento (72) apparso sotto Suini etc
    Attualmente siamo a due ordini di grandezza abbondantissimi rispetto alla benzina e nessuno sogna di portare i supercondensatori a densità energetiche paragonabili al cherosene (se no citamelo).
    Per chi non ha seguito la discussione originata dagli aerei a propulsione elettrica ricordo che ho chiesto ad Andrea quali siano i limiti dell’immagazzinamento elettrolitico dell’energia in modo da capire se ci possiamo avvicinare alla benzina. Andrea ha riproposto più volte l’immagine del metallo che si sbriciola ma non ha fornito numeri o metodi per calcolare il limite fisico alla densità di energia. Nel commento sopra mi invitava a trovare esempi per i supercondensatori.
    Ho seguito le indicazioni e invece che per i superconduttori (su cui continuerò la ricerca) ho trovato qualcosa di molto interesante per le batterie. E’ un libro (978-0-387-76423-8), quindi nulla di aggiornatissimo, in cui l’autore spiega come si calcoli il valore maximum theoretical specific energy (MTSE) a partire dai componenti chimici.
    A pagina 78, in particolare all’equazione 4.16 si trova per la batteria Li/CuCl2 il valore di 1166.4 Wh/kg che è dello stesso ordine di grandezza della benzina depurata del rendimento del motore: 2777 Wh/kg.
    Proseguo la ricerca per vedere se si trovano elettroliti migliori che colmino il residuo gap. E’ solo questione di pazienza e materiali opportuni, magari da inventare ancora, una volta noto il trucco.
    Consiglio a tutti la lettura del libro.

  3. “Andrea quali siano i limiti dell’immagazzinamento elettrolitico dell’energia”
    Mi hai chiesto quelli di un condensatore, e ti ho risposto, fornendo i limiti di carica accumulabile che sono dati dal potenziale di affinita’ elettronica del materiale atomico con cui si sceglie di costruire, che, escludendo l’idrogeno, restituisce 2,7 kWh/kg nel caso del litio.
    Quindi e’ il limite dei condensatori e delle batterie ioniche (come quelle che ci sono adesso).
    L’imagazzinamento elettrolitico e’ diverso, coinvolgendo la chimica. Dal punto di vista teorico per il Litio e’ l’esatto contrario, cioe’ piu’ che l’affinita’ elettronica guarda al potenziale di ionizzazione (generalmente il Litio e’ l’anodo!), e sebbene il potenziale di ionizzazione del Litio e’ molto alto, serve una reazione riducente.
    Potenzialmente (e anche praticamente) la densita’ energetica e’ piu’ alta, ma praticamente si e’ molto piu’ lontani dalla situazione ideale.
    Nello specifico e’ necessaria una reazione, quindi nonostante la densita’ energetica del litio e’ molto alta, sicuramente deve utilizzare un reagente piu’ pesante e altri sistemi di buffering (come tutte le batterie elettrolitiche anodo e catodo non possono stare in purezza, altrimenti reagirebbero istantaneamente e, se la densita’ energetica e’ sufficientemente elevata, non si avrebbe una batteria, ma un carburante!). Quindi non ha neanche molto senso calcolare la densita’ energetica degli atomi in purezza.
    Ovviamente presenta problematiche molto piu’ grandi in termini di sicurezza e di capacita’ di ricarica, ma piu’ potenzialita’, ma in ogni caso anche il fattore teorico di quello che dovrebbe essere una delle migliori combinazioni, e’ un fattore 2 abbondante sotto quello che ho rapidamente calcolato come limite di cariche ionizzanti (e la pazienza non credi che ce l’abbiano messa combinando tutti i possibili materiali e trovando il piu’ alto MTSE? 😉 ).
    Il Litio-Zolfo credo sia il piu’ alto in assoluto (e credo sia usato in SolarImpulse), e si avvicina moltissimo ai 2.7Wh/kg considerando unicamente il Litio e lo Zolfo. Ma da soli non servirebbero a nulla.
    Il verso salto, come ho detto fin dall’inizio, si ha nelle Fuel Cell perche’ prendono il catodo da un carburante esterno (che puo’ essere anche l’aria) e lo fanno scorrere e le densita’ energetiche teoriche sono altissime. Ma per qualche motivo qualcuno preferisce auspicare irrealizzabili sviluppi su supercondensatori e batterie piuttosto che considerare realistici sviluppi delle Fuel Cell… e’ vero che negli anni ’90 si e’ ricevuta una batosta non riuscendo a svilupparle come desiderato e considerando che l’efficienza non e’ elevata per il trasporto terrestre non e’ il massimo considerando gli sprechi… ma gli aerei e’ meglio che innanzitutto siano sicuri, piuttosto che ecologici ed efficienti.
    Se si parla di reazioni riducenti poi, gia’ che ci siamo, la benzina stessa e’ un sistema di imagazzinamento dell’energia, il cui valore di 2777 Wh/kg e’ decisamente fuori scala pure considerandolo “depurato”. Il motore a reazione e’ piuttosto efficiente alle alte velocita’!
    Quindi beh, si puo’ sempre considerare la reazione degli idrocarburi, e considerare gli idrocarburi come batterie elettrolitiche ricaricabili perche’ e’ pur sempre possibile creare idrocarburi dal carbonio e acqua e (tanta) energia elettrica (Fischer-Tropsch).
    Quindi beh, una bella batteria ricaricabile al cherosene esiste gia’, si chiama Pianeta Terra. A caricarla e’ stata la geofisica della Terra in milioni di anni partendo da organismi viventi, e noi la stiamo scaricando da qualche secolo. Volendo poi possiamo prenderci in carico di ricaricarla noi stessi, dato che siamo bravi non dobbiamo aspettare milioni di anni ma basta mettere in serie un bel po’ di centrali elettriche…
    Il Cherosene ha piu’ di 12 kWh/kg, 0.2 di rendimento e’ veramente basso pure per i turbofan. E poi consideriamo invece 100%, magari anche il 150%, per le adorate batterie, e ovviamente consideriamo delle batterie iperuraniche. E poi consideriamo la mucca sferica. E nonostante tutto non ci arriviamo neanche vicini, ricordando che il citato ingegnere di AirbusElectric e SolarImpulse, dava come 1000Wh/kg il limite minimo per un uso “pratico”, e 2000Wh/kg quello per un uso “commerciale”, che non vuol dire aerei a reazione da 200 persone, ma aerei a elica da 30…
    Quindi beh, fabbricare Cherosene da usare sugli aerei e’ tecnologicamente fattibile e non e’ un’ipotesi da scartare, tutto sommato.
    Mi sa che questo studio di fattiblita’ casalingo e’ decisamente stabilito come direzione ormai… non vedo proprio perche’ continuare col dicorso…

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