Ciarlatani™ – non finisce mai

A proposito degli anti-vax e di credenziali pseudoscientifiche, Smut Clyde segnala l’incredulità ilare suscitata su PubPeer da una terza pubblicazione di Stefano Montanari e Antonietta M. Gatti del “Department of Nanodiagnostics” del CNR, come usa firmarsi sulla rivista truffaldina di cui è redattrice.

fonte

Coincidenza, l’editore truffaldino MedCrave dal quale i coniugi si vantano di aver comprato la pubblicazione della loro ultima fatica anti-vax è appena stato “trollato” da John McCool, come racconta su The Scientist:

… to my surprise, a representative at Urology & Nephrology Open Access Journal wrote to say that my manuscript was sent out for peer review. Three days later, it was conditionally accepted. I was asked to make minor revisions—including trimming the abstract and including the phony patient’s lab results—and pay a “nominal” $799 fee, plus tax.

Continuing to dupe the publication, I did all that was asked—except remit payment—and, on March 31, my report was published on the journal’s website (PDF). I have no intention of paying the requested fee.

“To my surprise” un corno, rif. anche Retraction Watch e Science Insider. Se fate ricerca, fate passare per favore?

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Plagi, cont.

Come si ricorderà … mouais… decine di copia-incolla del fisico francese Yves Klein, un divulgatore molto produttivo, erano stati elencati in novembre da L’Express, poco dopo la sua nomina a presidente dell’Institut des Hautes Etudes pour la Science et la Technologie da parte del presidente Hollande.

Thierry Mandon, segretario (di Stato) del MIUR locale, aveva chiesto un’indagine al (?) Haut conseil de l’évaluation de la recherche et de l’enseignement supérieur (Hcéres). Il (?) Hcéres ha consegnato il risultato a Mandon a fine gennaio e il 22 marzo si è dotato di un Office français d’intégrité scientifique, voluto e presentato da Mandon.

Guarda caso, il 29 marzo Klein ha pubblicato on line una lettera aperta in cui annuncia che non intende affatto dimettersi come suggerito dal Hcéres poiché i suoi plagi sarebbero incompatibili con

la présidence de l’IHEST, organisme ayant notamment pour mission de veiller à la confiance entre le monde scientifique et la société.

Nei giorni scorsi, Mandon e la ministra hanno firmato un decreto di licenziamento che ora va firmato dal presidente Hollande, scrive Martin Ensenrik di Science. Hollande potrebbe lasciare la decisione al suo successore a meno che il rapporto non sia reso pubblico, come auspica il capo del Hcéres, prima delle elezioni.

(?) Davanti a Haut, h aspirata, in italiano ci va “il”, “lo”, “l'”?

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Le specie Homo erano cannibali per fame o per rito? Euh… – cont.

Michael Price recensisce il paper di James Cole su Scientific Reports, “Assessing the calorific significance of episodes of human cannibalism in the Palaeolithic”. Primo punto dolente,

To find out just how many calories an average body packs, one researcher used a pair of studies from 1945 and 1956 that analyzed the chemical compositions of four adult males whose bodies were donated to science.

Il singolo ricercatore, che s’accontenta di poco, ne deduce che nella maggior parte dei casi l’antropofagia – di cui resterebbe traccia in 9 siti paleolitici europei – sarebbe stata rituale.

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I virus sono organismi? No, sì, forse – cont.

Federik Schulz et al. pubblicano l’analisi metagenomica di un genere di virus giganti, i Klosneuvirus, ospitati da microbi nel depuratore di Klosterneuburg, in Austria, che ha catturato da altri organismi dei geni “specializzati” per 20 enzimi, simili a quelli degli eucarioti. I Klosneuvirus  smentiscono l’idea che i virus giganti sarebbero proto-procarioti e proto-eucarioti appartenenti a un quarto regno del vivente. Anche al condizionale, l’inferenza era un po’ prematura, rispondono gli esperti in virus giganti sentiti da Mitch Leslie.

Alcuni di quelli sentiti da Sara Reardon dicono il contrario:

It’s unclear which eukaryotic organisms donated their genes to the Klosneuvirus group. And because they haven’t identified the host, the researchers can’t grow the virus yet. The viruses do not seem to infect the same type of amoeba as Mimivirus and other known giant viruse. […]  “I am waiting to see a real virus isolated with its host in a tube, before I would believe any of their evolutionary interpretations,” says Jean-Michel Claverie of Aix-Marseille University in France, a co-author of the original Mimivirus paper.

Il Mimivirus, descritto su Science nel 2003, è il primo virus gigante ad essere stato scoperto.

1 commento

  1. nell’articolo in questione si vede che la Gatti che si definisce membro del’istituto CNR di scienza e tecnologia dei materiali ceramici ha però come recapito sia fisico che virtuale la Nanodiagnostcis del marito (che fa analisi a pagamento di nanoparticelle per chi si fosse preoccupato leggendo gli articoli “scientifici” di entrambi; conflito di interessi? il CNR non si esprime?; basta poco a capire che uno poi sia membro di un non esistente dipartimento di nanodiagnostica del CNR che non esiste; non solo nel medesimo lavoro a pagamento su editore predone se avete la pazienza di leggerlo vedrete che non c’è “bianco”; ossia si trovano nanoparticelle a tutto spiano ma non si fa mai confronto con acqua fresca Milli-Q; né si dice se han lavorato in ambiente “bianco” , in camera bianca; quante nanoparticelle si troverebbero in acqua pura dopo il medesimo trattamento? in sostanza qual’è il fondo del metodo di misura? bah; e infine quante nanoparticelle in genere si trovano nei materiali che usiamo che provengono dall’aria in cui le depositiamo con i più vari processi? ri-bah; ma chi si credono di infinocchiare i due scienziati con il nanoconflitto di interessi?

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