Le Oche e il diritto alla salute

Cari orecchietti di radiopop,

Oggi è la giornata mondiale del diritto alla salute dedicata quest’anno alla depressione, con una campagna di informazione coordinata dall’OMS su cause e impatti, sopratutto per le persone più vulnerabili.

Manca una campagna di informazione contro le associazioni a delinquere che ne sfruttano la vulnerabilità a scopo di lucro, che uccidono i pazienti e vendono corsi per insegnare come si fa.

Nel nostro piccolo proviamo a farla con Ilario D’Amato, autore di Dossier Hamer (Mondadori, 218 pagine, 18 euro), uscito la settimana scorsa. Per dieci anni, ha indagato sul pluriomicida Ryke Geerd Hamer e i seguaci che ne praticano e ne propagandano la Nuova Medicina Germanica (nel senso di antisemita e letale).


Per esempio l’omeopata Germana Durando, condannata martedì scorso a 2 anni e 6 mesi – quindi con la condizionale, è sempre in attività… – per omicidio colposo di una paziente che la rimozione di un piccolo melanoma sulla schiena avrebbe salvato.

Gli altri la fanno franca, e fra un appello e un condono forse anche lei, magari per decorrenza dei termini come le era successo nel 2003 per un omicidio precedente.
In Italia gli Hamer e le Durando sono migliaia, se ne trovano anche nelle università, nei centri di ricerca, all’Istituto Superiore di Sanità, liberi di causare sofferenze enormi in totale impunità. I ciarlatani ci saranno sempre, così come i loro protettori in Parlamento e nei media, ma vi sembra normale che le istituzioni siano complici?

post-scriptum
Abbiamo citato due libri di Salvo “Medbunker” Di Grazia, Salute e bugie (Chiare Lettere, 2014) e Medicina e bugie (Chiare Lettere, 2017), e l’inchiesta di Anna Bernasconi per la RSI-1, sulla setta hameriana di Marco Pfister.

Anche Marco Bella scrive della condanna di Germana Durando, delle campagne antivax e dei problemi per chi vuol informare correttamente.

Dalle 10.35 alle 11.25 sul 107,6 FM o in streaming o in podcast dopo. Per dirci se abbiamo sbagliato qualcosa FaceBook e mail oche at radiopopolare.it

3 commenti

  1. Anch’io, medico con parecchi anni di lavoro sulle spalle, anche in campo oncologico, sono sempre stato sorpreso dall’atteggiamento pilatesco dell’ Istituto superiore di Sanità e delle altre istituzioni (Ministero, Parlamento). Perché fanno così? Secondo me per vari motivi, provo a dirne qualcuno: troppo difficile intervenire quando c’è in ballo la libertà di cura, si rischia il proibizionismo o i viaggi all’estero; l’Omeopatia e le altre medicine alternative fatturano ormai la loro brava fettina di PIL; anche la Medicina ufficiale (la mia) le spara grosse, vedi l’oncologo Michele Maio intervistato da Minoli 2-3 settimane fa in TV; ci sono (?????) altre cose più importanti, E probabilmente ci sono altri motivi. Cordiali saluti. Enrico Motta

    1. grazie Bombarda, ne parlava anche Ilario D’Amato – aggiunto in bibliografia.

      Enrico Motta,
      impegnato com’è a promuovere il suo libro, temo che il dott. Maio non abbia tempo per aggiornarsi sui fallimenti dell’immunoterapia, rif. per esempio:
      http://clincancerres.aacrjournals.org/content/early/2017/02/06/1078-0432.CCR-16-1741
      http://clincancerres.aacrjournals.org/content/early/2017/03/30/1078-0432.CCR-16-3133
      Il problema non è la libertà del paziente, secondo me, ma la prevenzione degli omicidi colposi.

I commenti sono chiusi.