Primo, leggere attentamente Plinio il Vecchio

Photo - Samples from this Ancient Roman pier, Portus Cosanus in Orbetello, Italy, were studied with X-rays at Berkeley Lab. (Credit: J.P. Oleson)

Coincidenza, sono reduce da una conversazione affascinante con una chimica cristallografa, e sull’American Mineralogist, Marie Jackson dell’univ. dello Utah, Piergiulio Cappelletti dell’univ. Federico II et al. pubblicano la ricetta del cemento più resistente alle intemperie che ci sia. Comincia così:

Pozzolanic reaction of volcanic ash with hydrated lime is thought to dominate the cementing fabric and durability of 2000-year-old Roman harbor concrete. Pliny the Elder, however, in first century CE emphasized rock-like cementitious processes involving volcanic ash (pulvis) “that as soon as it comes into contact with the waves of the sea and is submerged becomes a single stone mass (fierem unum lapidem), impregnable to the waves and every day stronger” (Naturalis Historia 35.166).

Hanno analizzato frammenti di frangiflutti sommersi a Baianus Sinus e Portus Neronis e del molo di Portus Cosanus scoprendo che durano da 2000 anni perché a temperatura ambiente la calce e la phillipsite (ital?) presente nella pozzolana reagiscono con l’acqua di mare

as Pliny the Elder inferred.

Nel cemento si formano cristalli di tobermorite (foto a destra), ma con alluminio al posto del silicio, che lo proteggono come una specie di ceramica un po’ irsuta.

È l’ultimo capitolo, per ora, di una lunga passione. Laureata in filosofia, dottorata in geologia strutturale e specializzata in vulcanologia, Marie Jackson era rimasta stupita dall’ottimo stato del cemento antico una ventina di anni fa, durante un sabbatico a Roma. Tornata in USA, si è fatta aiutare da latinisti per raccogliere i testi che descrivevano la “tecnologia”.

Ne studia la composizione da allora e dopo aver analizzato centinaia di campioni a volte riproducendoli in laboratorio per stressarli, si è convinta che l’imperatore Augusto abbia decretato una miscela standard perché dal suo regno sono tutti fatti con la pozzolana di una “specifica eruzione” a Pozzuoli.

Non so se sia storicamente evidence-based…

Forse le sue scoperte allungheranno la durata e taglieranno i costi del cemento prodotto attualmente perché Alexandra Witze scrive che è anche consulente per un’azienda del Nevada – la Sunrise, se non sbaglio, che ha comprato il Pozz Ash Project, una “miniera” di pozzolana locale.
Adesso M. Jackson sta trapanando la lava del vulcano di Surtsey, al largo dell’Islanda.

Foto: il molo romano di Orbetello, credit: J.P. Oleson, dal com. stampa del Berkeley Lab-UC Berkeley.

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To whom it may concern

WHO Initiative for Vaccine Research is developing a statement on transparency of influenza vaccine effectiveness studies. WHO calls on all interested persons to provide comments on the draft statement. Comments will be accepted through 15 July 2017. After that time, the statement will be revised based on the public feedback.

Notare il finale sulla pubblicazione dei risultati dei trial.

A proposito, qualcuno sa come mai nessun ente biomed italiano ha firmato il Joint statement?