Banchise e premi

La redazione di Climalteranti ha assegnato ben due premi “A qualcuno piace caldo 2016” a pari merito non a singoli autori ma a due direzioni editoriali: di Rai3 per la soppressione di Scala Mercalli e dell’Astrolabio per la non soppressione di bufale.

In un commento, Steph segnala un articolo di Beniamino Bonardi, nell’ultimo bollettino degli Amici della Serra, che in poche righe riesce a travisare il Comment di Christina Figueires et al. su Nature e il paper di Richard Muller et al. su Nature Geoscience.

Il premio viene attribuito dopo che è stata misurata l‘estensione minima della banchisa artica che quest’anno ha ricominciato a crescere da metà settembre. A volte ci sono sorprese, l’anno scorso ha ripreso a fondere da fine settembre fino a metà novembre.
Neven1 ripubblica parte dell’articolo di Gloria Dickie sull’andamento di quest’anno:

surface cover isn’t everything when it comes to the state of the Arctic — what experts say matters most is the total volume of ice — a combination of thickness and extent, and 2017 saw summer volumes among the lowest ever recorded. Some scientists are now saying colloquially that the Arctic Ocean has in recent decades entered the “Thin Ice Age.” Since 1980, the average ice thickness come July has decreased by an estimated 120 centimeters (47 inches).

Notably this July, the average sea ice thickness in the Arctic was equivalent to the lowest on record.

Volume a parte, dal 1978-1979 l’estensione minima nell’Artico è l’ottava più bassa, non ci sono state le ondate di calore autunnali dell’anno scorso; vice versa l’estensione massima della banchisa antartica è la più bassa senza nemmeno un Niño in vista.

*

Su Nature, Jo Marchant racconta i progetti del British Antarctic Survey per studiare le creature marine dove prima c’era l’iceberg che si è staccato dalla Larsen C nella Penisola antartica:

If the BAS proposal is successful, it will be the first time marine biologists have been able to explore such an ecosystem so soon after the break-up of the ice. Nearby sections of ice shelf, at Larsen A and Larsen B, broke away in 1995 and 2002, respectively. But it was several years before the ocean cleared of sea ice and biologists could safely visit the area.

Avevo menzionato gli studi sulle proprietà antitumorali della vitamina C, studi che secondo alcuni passeri non esisterebbero. Per molti tumori è risultata inefficace se non a dosi letali, ma nelle staminali ematopoietiche degli animali – umani e non – c’è più ascorbato che nei globuli bianchi, e ci sono un bel po’ di studi in vitro riguardanti le leucemie.

Michalis Agathocleous e un gruppone dell’Università del Texas scrivono che nei topi affetti da leucemia amiloide acuta, la minor concentrazione di ascorbato è associata a una riproduzione più veloce delle staminali –  sia in staminali che in globuli bianchi – e che inibisce la funzione della Tet2, una proteina codificata da uno dei geni che si attivano contro i tumori.

È coinvolto un altro gene o sarebbe troppo semplice, ma la cosa interessante è che, almeno nei topi, l’ascorbato aggiunto al cibo si accumula nelle staminali e queste smettono di riprodursi insieme ai leucociti mutati. Tra l’altro l’Outlook di Nature è sul sangue, ma devo ancora leggerlo.

Suggerirei invece di prendere con le pinze il paper sulla flora intestinale materna umana che, trasferita in topoline incinte, fa diventare autistica la loro prole…

Su Science, ci sono due paper sulla malaria:

  • le zanzare geneticamente modificate per resistere al plasmodio (che ne modifica la flora intestinale) si riproducono più volentieri con quelle non modificate, trasmettendo così la resistenza ad almeno dieci generazioni successive;
  • con l’aggiunta di batteri geneticamente modificati alla loro flora intestinale, le zanzare non GM diventano refrattarie al plasmodio. Siccome il batterio si trasmette per via sessuale, dovrebbero beneficiarne anche le generazioni successive.

D’altronde il plasmodio è diventato resistente a tutti i farmaci, derivati dell’artemisinina compresi.

Il Policy Forum è l’ennesimo appello a ridurre la somministrazione di antimicrobici agli animali di allevamento e/o il consumo di carne e a imporre una tassa del 50% sugli antimicrobici ad uso veterinario.

***

Sulle Phys. Rev. Letters di questa settimana, Andrea Idini segnala “la doppietta” di esperimenti sullo stato di Hoyle (com’è aggregato il nucleo) nel Carbonio-12, che decade direttamente in tre particelle alfa (nuclei di elio): del gruppo inglese e del gruppo Napoli-Catania.

Il C-12 è eccitato, Andrea pure mi sembra, gli astrofisici che studiano l’evoluzione stellare non saprei.

7 commenti

    1. grazie Andrea, messo sopra con i link, ma non è che ho capito tutto l’interesse per sapere cosa succede di preciso quando il C-12 decade direttamente in 3 alfa. Pensavo che per la nucleosintesi stellare serviva sapere come 3 alfa fanno un C-12.

  1. Oca ti supplico, una scorsa alla “lettera” (sembra scritta da un bimbo di prima media, tutto un “dai” e un puntino esclamativo) di giuliani a pennetta….poverino si lamenta perché’ chi gli ha fatto notare che la sua e’ una cacata senza capo ne’ coda non conosce bene come lui la matematica
    OSCILLAZIONI INTORNO A COSA ? SOMARO
    TE LA SEI DIMENTICATA LA SELEZIONE NATURALE ?

  2. Scusa Oca,
    Sono un pochino di fretta in questo periodo! 🙁
    Il punto molto ampio e’ che in fisica tutte le leggi da che mondo e’ mondo sono invarianti per inversione temporale. Cioe’ se scopri bene bene un processo, il suo inverso e’ anche chiaro.
    Poi non e’ immediato fare il contrario, perche’ il decadimento non lo mappi al 100%, e perche’ la fusione non avviene sempre secondo lo stesso percorso con cui avviene il decadimento (che tende a seguire il percorso piu’ “conveniente”, mentre la fusione avviene un po’ come la spingi ed e’ equidistribuita), e perche’ nel mondo quantistico l’osservabile perturberebbe lo stato…etc…
    Pero’ comunque e’ un enorme aiuto per chi fa teorie, specialmente teorie fenomenologiche.
    E per studiare lo stato di Hoyle, farlo da principi primi, e’ ancora impossibile. Nonostante siano 12 particelle, e’ veramente difficile… ci sono alcuni studi ma non sono per niente chiari e conclusivi.
    Questi esperimenti servono anche a controllare questi studi da principi primi, ed eventualmente tarare studi futuri migliori e tutti gli studi fenomenologici, inoltre avere la sezione d’urto di questo processo e’ fondamentale per capire come bruciano le giganti rosse.
    Il problema e’ che il Carbonio 12 ha una struttura a “cluster”, in cui gli alfa si raggruppano autonomamente nello stato fondamentale. Tuttavia e’ molto difficile da simulare questo, come tutti i fenomeni emergenti e’ difficile riprodurli al computer, far vedere che autonomamente lo stato di 12 particelle si organizza per far apparire 3 alfa e’ un’impresa titanica. Si puo’ fare con metodi efficaci e fenomenologici, ma non partendo da principi primi, per ora. E farci reazioni e fusione sopra e’ un problema ancora piu’ complicato!

    1. grazie della spiegazione per noi dummies, Andrea. L’invarianza ce l’ho presente, ma da organismo basato sul carbonio troverei più interessante il processo inverso, diretto o indiretto che sia.
      Coincidenza per Re dei Somari Creazionisti, l’instabilità dello stato di Hoyle nel berillio (indiretto) e nel carbonio è citato dai creazionisti per sostenere il fine tuning delle costanti da parte dell’Essere Trascendente…

  3. Avevo fatto un lunghissimo vocale proprio diretto all’Ottimo e ad eventuali somari, che appunto non si puo’ parlare di fine tuning cosi’ a cazzo…
    proprio perche’ non possiamo prendere la lagrangiana di QCD e farci il Carbonio, non ha proprio senso iniziare a parlare di quanto lo stato di Hoyle sia fine tuned. Perche’ si potrebbe scoprire che, invece, lo stato di Hoyle essendo un meccanismo many-body (come di fatto e’) e’ robustissimo rispetto alla scelta di Hamiltoniana.
    E’ vero che la sezione d’urto e’ proporzionale all’Energia dello stato alla quinta potenza, quindi basta che l’energia dello stato sia leggermente diversa e patatrack…
    Tuttavia studi preliminari confermano che anche se cambi hamiltoniana lo stato di hoyle e’ molto robusto, perche’ quello che conta e’ la geometria dello stato, cioe’ se e’ fatto a triangolo, o manubrio…etc…
    Sono preliminari perche’ appunto non puoi simulare l’universo, ma neppure uno stupido Carbonio, proprio perche’ non sappiamo bene
    1- com’e’ fatta l’Hamiltoniana nucleare partendo dalla lagrangiana di QCD del modello standard (cf. l’altra copertina PRL di Navratil del TRIUMF, in cui fanno Carbonio-11 e guardano all’interazione)
    2- non sappiamo fare simulazioni molti corpi, e tantomeno quantistici, analiticamente ed efficientemente al computer.
    Ma a me Wittgenstein (che non piace ai creazionisti) ma anche mia Nonna hanno insegnato che su cio’ di cui non si sa bisognerebbe tacere.

I commenti sono chiusi.