Su Nature, sei scienziati di discipline diverse o miste propongono soluzioni alla mancata replicabilità di troppi risultati. In realtà, Jeff Leek chiede più ricerca su come la gente analizza ed elabora le informazioni per capire come migliorarne i processi cognitivi e Steven Goodman vorrebbe cambiare la pratica e la cultura della scienza, auguri. Michèle Nuijten consiglia di condividere i dati e i piani per analizzarli con i colleghi così da raccogliere suggerimenti e critiche. Giusto, ma dovrebbe già essere così anche per gli esperimenti clinici, non solo per i dati del LHC o di Ligo-Virgo.
David Colquhoun suggerisce di usare il rischio di falso positivo al posto del valore p e di accettare l’incertezza invece di volerla eliminare. Mi sembra una buona idea, ma è un bayesiano quindi sono di parte. Blakeley McShane e Andrew Gelman hanno una soluzione più radicale: abbandonare del tutto la “significanza statistica”, cioè il valore p e altri indicatori simili, salvo quando i dati parlano da soli o il loro contesto rasenta l’ideale platonico
Statistical-significance thresholds are perhaps useful under certain conditions: when effects are large and vary little under the conditions being studied, and when variables can be measured accurately.
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Sempre a proposito di incertezze e livello di significanza, sono usciti un po’ di articoli sull’autorizzazione per il “controverso glifosate” rinnovata per cinque anni dalla Commissione europea, cioè dalla maggioranza (18 a 9, un astenuto) dei rappresentati di 28 paesi membri nel PAFF. Rif. per esempio Nature, Science Insider; Science Media Centre (UK)
La rissa europea ricomincia tra un paio d’anni. Nel frattempo in USA le cause intentate alla Monsanto sono diventate 280…
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Orac recensisce un’altra “ricerca” antivax dell’Alluminato inglese Christopher Exley che gode di un certo seguito anche tra gli anti-vax italiani. Un commento è in tema:
If I weighed myself three times, and got readings of 180, 180, 182, I’d say “My scale isn’t as accurate as it might be, but I probably weigh around 181.” If I weighed my cat three times, and got readings of 10, 12, and 150, I’d say “My scale must be broken.” I wouldn’t say “My cat weighs around 50 pounds.”
Taking the median of three measurements, supposedly of the same value, that aren’t even within an order of magnitude of each other, sounds more like a joke than like credible research.
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Da FuF, AleD sembra aver capito la domanda che (forse) voleva porre qui:
Lei per esempio ha mai chiesto ad un esperto se gli individui non responder ai vaccini rischiano comunque di incorrere nei rari effetti avversi gravi? Io ancora una risposta non l’ho sentita.
La risposta è no, e non si sente perché sta già nella definizione di non responder: una persona nella quale un vaccino non causa alcuna risposta.
Da O.S. l’ing. Marchionni scrive
un noto e stimatissimo medico mi disse una volta: “se debbo parlare in pubblico sosterrò sempre e a spada tratta la assoluta necessità e il dovere civico per tutti di vaccinare i bambini. Ma se parlo solo con te, ti dico che i miei figli non li ho mai vaccinati e mai li vaccinerò”
visto che il suddetto professionista è, ripeto, stimato, competente, onesto e non ha mai dimostrato il minimo attaccamento al denaro, mi sa spiegare qualcuno altrettanto serio che senso ha questo discorso?
E si stupisce che i lettori non tirino a indovinare cosa intenda uno sconosciuto.
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Lo European Research Council ha pubblicato l’elenco dei 329 consolidator grants: 11 sono per ricercatori italiani in Italia, 22 per ricercatori italiani in altri paesi europei.