Hilarity ensues, n° puntata

Signor Carunchio ha letto la réclame per la ditta Gatti & Montanari ospitata due giorni fa quale “opinione” su La Stampa, a firma di una ricercatrice di fondi che, su riviste truffaldine, sostiene di lavorare all’inesistente Dip. di Nanodiagnostica del CNR. Forse  i procurati allarmi sui vaccini non rendono abbastanza, perché questa volta procura allarme sull’inesistente malattia dello sperma infuocato (burning semen disease) che la ditta resta l’unica ad aver scoperto grazie alle solite analisi contraffatte. Recensione del Signor Carunchio:

Gatti ha composto un piccolo capolavoro: in poche righe è riuscita (o almeno crede) a corroborare il lavoro suo e di suo marito con una patina di “scienza prêt-à-porter” spalmata sul nulla, a strizzare l’occhio ai complottisti che vedono un piano di riduzione della popolazione tramite intervento farmacologico (vedi il caso dei “vaccini sterilizzanti”), a giustificare il suo impegno sulle “malattie misteriose”, a lasciarsi aperta la porta per nuove e, secondo lei, fondamentali ricerche che necessitano della piena disponibilità di un certo microscopio e della adeguata coperture economica.
E, come giustamente nota Sylvie, complimenti alla Stampa che ci è caduta con tutte le scarpe.
Houston, abbiamo più di un problema.

Il finale della réclame strizza l’occhio al razzismo:

La conclusione di queste considerazioni è che la nostra società sta morendo, non ha più futuro, e solo i popoli che chiamiamo sottosviluppati, quelli che vivono ancora in zone “pulite” avranno un futuro e ci sopravviveranno.

Giuro. Secondo A. Gatti, “sottosviluppati” sono i popoli, le nanoparticelle convergono tutte negli spermatozoi per cui sono la causa sia della sterilità maschile che degli aborti spontanei e del crollo demografico nei popoli “sviluppati”, italiani in primis.
Mauro Toffanin è rimasto colpito  dall’altra “considerazione” (link aggiunti):

 “In questo momento è in corso nella Terra dei Fuochi una ricerca chiamata EcoFoodFertility. Laggiù la fertilità maschile sembra essere sensibilmente diminuita. Noi, gli impegnati nella ricerca, vediamo che nei soggetti esposti alla contaminazione ambientale lo sperma si porta appresso quei veleni.”

Gatti vorrebbe far passare il suo famoso studio sulla burning semen disease al pari di quello di Luigi Montano. Non c’è proprio paragone fra i due. Montano ha fatto un rigoroso studio corredato da dati solidi estrapolati da un campione statisticamente significativo; Gatti ha fatto tutto l’opposto, è partita da delle ipotesi e poi ha estrapolato dati da un campione talmente piccolo da essere statisticamente insignificante.

Inoltre, da nessuna parte nello studio di Montano si suggerisce che i metalli pesanti si spostano dai gameti maschili a quelli femminili generando patologie nei feti. Si limita invece a sostenere che l’accumulo dei metalli pesanti nei gameti maschili può essere un fattore determinante per la sterilità maschile e se c’è alterazione del DNA questo possa indurre patologie nel maschio che eventualmente possono diventare ereditarie nei feti.

Sull’invenzione della burning semen disease, Smut Clyde ha già detto tutto in “For external use only. Avoid contact with eyes” e “And did we tell you the name of the game, boy?…”

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Roberto Burioni si dice sorpreso perché l’editore Baldini & Castoldi ha pubblicato senza un fact-checking il saggio complottista VacciNazione, scritto dalla direttrice di Giornalettismo che non ha presente la differenza tra farmaci e vaccini. Forse non ricorda che Baldini & Castoldi aveva pubblicato il saggio in cui Duesberg nega che l’HIV causi l’AIDS e diffama centinaia di ricercatori.

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“Lignite of the living dead”
Complimenti per il titolo… Carbon Brief ha  analizzato

the gross profitability of 619 coal units in the 28 EU countries. It compared coal owners’ business as usual plans and member state phase-out policies with the International Energy Agency’s Beyond 2°C Scenario (IEA B2DS), which phases out all coal power in the EU by 2030 and gives a 50% chance of limiting global warming to 1.75°C.

Le unità sembrano tante perché comprendono quelle per l’energia di aziende, nella UE le centrali termoelettriche a carbone sono 254.
Credo poco agli scenari dell’IEA. Quelli usciti nel 2013 prevedevano un aumento del 2,3% all’anno per l’uso del carbone e nel 2017  sono stati ribaltati. Stessi dubbi su quelli di Carbon Brief, è più solida la loro analisi dei bilanci:

  • 54% of coal is cashflow negative today increasing to 97% by 2030 – making units reliant on lobbying to secure capacity market payments (which the European Commission wants to prohibit by 2025) and avoid air pollution regulations

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Da Science
Tra le rare leggi approvate dal Congresso USA quest’anno, una autorizza da febbraio la vendita di “assault rifles” a persone con problemi psichiatrici tali da non aver diritto ad aprire un conto in banca; l’altra di tre giorni fa, “una priorità” per la National Rifle Association, autorizza a portare ovunque armi cariche nascoste anche negli stati che lo vietano per esempio nelle scuole, nelle università, ai concerti, negli stadi ecc. Kudos a Phillip Levine e Robin McKnight per lo studio sulle morti incidentali da armi da fuoco dopo la strage nella scuola di Sandy Hook, e a Philip Cook, John Donahue per la rassegna delle ricerche che la NRA non è riuscita a impedire.
John Sabo e molti altri pubblicano un algoritmo che consentirebbe di prevedere l’afflusso del Mekong negli invasi delle dighe e di progettarne il deflusso per garantire la sopravvivenza di pescatori e agricoltori – a condizione che non siano costruite altre dighe oltre al centinaio già deciso. Da far girare nelle Ong (17 anni di dati sembrano pochi per estrarre un algoritmo, non è mica la Loira, ma è un work in progress). Com. stampa dell’Arizona State University.

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Su Nature Human Behaviour, esce un articolo del gruppo di Ottawa su come combattere le riviste pseudoscientifiche e l’editoria predona, ma è a pagamento, il com. stampa è un po’ ottimista sulla possibilità di mobilitare in tutto il mondo ricercatori, enti di ricerca, finanziatori, pazienti e partecipanti.
Secondo me non si mobiliteranno finché non ci sarà una rivolta dei contribuenti e degli utenti di Medline, PubMed, Scopus e altri che archiviano anche il pattume.
In tema, il capo dell’Auraria Library all’università del Colorado ripete che non ha fatto pressione su Jeff Beall perché cancellasse il sito sul quale denunciava gli editori predoni, al contrario l’università è pronta a dargli una mano nel caso volesse riaprirlo. Mah… ne dubito. Se la biblioteca scientifica volesse davvero pubblicare l’elenco dei predoni, lo starebbe già facendo. Beall l’ha compilato da solo per dieci anni, aiutato solo da commentatori che gli segnalavano abusi e non ne ricordo uno che fosse della sua università.
(h/t Retraction Watch)

4 commenti

  1. Questo brutto vizio di pensare che la scienza non lasci spazio alla fantasia! Lasciatela sognare la nostra LeChats!

  2. Volevo segnalare un altro capolavoro del farmacista smascherato alias l’omino stizzoso alias Stephen Mountaineers
    https://donotlink.it/lVj6
    Come potete vedere il nostro ineffabile farmacista posta un articolo di una nota antivax (celeste mcgoven) pubblicato in originale sul sito di un noto istituto di ricerca fondato e finanziato da antivax (Children’s Medical Safety Research Institute) e dove lavorano anche i tristemente noti shaw e tomljenovic.
    E perchè lo riposta?
    Ma perchè nell’articolo si parla del dinamico duo e del loro famigerato studio pubblicato a suo tempo su una rivista predatoria, come a dire: vedete, all’estero ci considerano e pensano che il nostro studio sia importante.

  3. Secondo me oggi la Gatti ha partorito un’altra perla. Pubblicata sul suo profile FB cui, ahimé, non ho accesso, ma ripresa dal marito. Ecco di cosa si tratta, posto perché l’Oca Sapiens e Repubblica sono tirate in causa:
    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1805970426144773&set=pcb.1805970469478102&type=3&theater
    Insomma, a partire da un articolo di Repubblica in cui una direttrice del CNR esprime il seguente concetto:
    “La dottoressa Gatti non ha nulla a che fare con noi”
    “E’ stata associata del nostro Istituto per motivi completamente diversi dallo studio dei vaccini, ma il mese scorso abbiamo votato la fine di questo rapporto”
    “Presso di noi non si è mai occupata di vaccini e da un paio d’anni non la vediamo più”
    Mi concedete di usare il maiuscolo per ribadire il concetto?
    “LA DOTTORESSA GATTI NON HA NULLA A CHE FARE CON NOI… DA UN PAIO DI ANNI NON LA VEDIAMO PIU'”.
    E’ chiaro? No. Per la Gatti non sembra esserlo. Perché anziché cogliere la sottile (ma proprio sottile…) presa di distanze da parte della dirigente del CNR, inorgoglita gongola cogliendo la conferma che “visto? ero professore associato. Ora chiedete scusa!”. E i followers applaudono.
    A questa ri-girata di frittata che voto diamo? Io, personalmente, 10.

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