L’anno scorso AleD non credeva che centinaia di milioni di persone usassero elettrodomestici e telefonini alimentati dall’energia solare. Penso che non sia il solo, non tutti hanno l’occasione di andare nei paesi poveri dove non esiste una rete di distribuzione dell’elettricità.
Le stime hanno un bel margine di incertezza. Molti acquisti sono al nero, o pagati a rate prelevate dai cellulari insieme a quelle per altri consumi. Detto questo, in Renewable Capacity Statistics 2018 l’International Renewable Energy Agency (Irena) stima che gli utenti siano circa 140 milioni.
Diversamente da alcuni governi, dalla Banca Mondiale e da parecchie Ong, Irena non calcola gli utenti “indiretti”: non tutti gli abitanti di un villaggio dotato di una “mini-grid”, ma solo quelli delle case collegate anche se i figli dei vicini ci vanno di sera a studiare, per dire, o se i parenti vengono a ricaricare il cellulare.
Data sources included biannual market surveys from the Global Off-Grid Lighting Association, the OECD-DAC development project database, national and regional power plant databases, off-grid data gathered via IRENA questionnaires, and information obtained from organisations such as REN21 and the Alliance for Rural Electrification.
(Qui c’è un sunto di dati sulla capacità installata nel 2017 nelle varie regioni.)
Nel 2016-2017 sono stati creati 500 mila posti di lavoro nelle energie rinnovabili:
Jobs in the sector (including large hydropower) increased 5.3% in 2017, for a total of 10.3 million people employed worldwide
di cui 3,365 milioni nel fotovoltaico.
China, Brazil, the United States, India, Germany and Japan have remained the world’s biggest renewable energy employers, representing more than 70% of such jobs. While growing numbers of countries reap socio-economic benefits from renewables, the bulk of manufacturing still takes place in relatively few countries. Four-fifths of all renewable energy jobs in 2017 were in Asia, the report finds.
Per l’energia fotovoltaica, c’è stata una lieve contrazione in Giappone e in USA, compensata da un aumento dell’occupazione soprattutto in India e Bangladesh.
(h/t Caserinik)
p.s. Avevo già segnalato questa ricerca, mi sembra…
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Ci sono altre notizie che sconforteranno Rinaldo “i gas serra non hanno un effetto serra” Sorgenti, vice presidente di Assocarboni. Malgrado gli incentivi del governo Trump, il numero di centrali a carbone sta calando più velocemente che sotto i governi precedenti.
(Anche in India, perché l’elettricità da carbone costa troppo:
Over the last year, wind and solar power tariffs have fallen to a record low of around Rs2.4 per unit, much lower than the average of Rs3.7 per unit at which analysts say coal-based power is currently being sold on India’s power exchanges. As a result, coal-based power plants are falling out of favour with power distribution companies.)
E malgrado i milioni spesi per la campagna elettorale, Don “sono più trumpista di Trump” Blankenship, dopo una breve permanenza in galera per l’omicidio colposo di 29 minatori, ha perso le primarie repubblicane in West Virginia.
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Nick Stokes ha calcolato l’anomalia delle temperature di aprile; Tamino il tasso di innalzamento del livello del mare sulla costa est degli USA; Climate indicator spiega il nesso tra acidificazione degli oceani e clima.
Mi sa che lì niente “Nimby” qui per un solo generatore da minieolico è partita una guerra. Anzi, una decina di anni fa partirono le proteste per l’installazione su di un monte vicino di un anemometro che, secondo il comitato che protestava, preludeva inequivocabilmente all’installazione di un parco eolico (ad una decina di km c’è n’era già uno da 10 torri monoelica, fra l’altro poi completamente smantellare e sostituite con sole 4 torri più moderne ed efficienti)
Mi sa che lì niente “Nimby”
Già, qui è una scelta, ma dove non c’è nemmeno una rete locale, o il fotovoltaico o niente elettricità.
E dire che dalle mie parti abbiamo sperimentato quanto si dia troppo per scontata l’elettricità, quanto sia facile trovarsi senza a causa della inadeguatezza della manutenzione su una rete in gran parte inadeguata e obsoleta, con ben tre blackout di diversi giorni in due anni legati a nevicate non certo epocali (quindi pieno inverno senza luce, né riscaldamento, né acqua…)
Pappagallarosa, ringraziamo che la maggior parte delle infrastrutture in Italia siano state fatte PRIMA che i “NIMBY” avessero questo potere di interdiazione.
Guarda cosa succede in Puglia dove un PESSIMO presidente di regione sta DISTRUGGENDO l’olivocultura e sta bloccando un’infrastruttura importante per la diversificazione dell’energia.