Sul blog dell’ETH di Zurigo, Reto Knutti racconta alcune delle sue disavventure
Su un web russo, accanto alla mia foto, sono citato perché avrei detto che gli esseri umani hanno soltanto altri tre anni di pace. Come ricercatore, avrei scritto un rapporto sul clima per tutti i governi del mondo – ma è tenuto segreto. In un altro, avrei dichiarato che le spore fungine sono note per causare uragani, terremoti e tsunami…
Questa non l’avevo mai sentita.
La comunicazione sui cambiamenti climatici non è per i deboli di cuore. La reazione ai miei interventi pubblici spazia da accuse di frode, megalomania e cupidigia, alla “prova” scritta a mano che in fisica la conservazione dell’energia funziona in modo diverso di quanto pensiamo tutti. Ci ho fatto l’abitudine, anche se è più difficile quando si arriva alla diffamazione.
*I rimedi suggeriti da Knutti sono quelli usuali. Su Scientific American, Ben Santer ne ha uno più originale:
Se potessi, porterei i politici che dubitano della realtà del cambiamento globale causato dagli esseri umani a passare qualche giorno sul ghiacciaio Juneau.
in Alaska, ma
Expeditionary field science is not for the faint of heart.
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Su Nature Communications, Dim Coumou et al. passano in rassegna le poche ricerche sugli effetti estivi dell'”amplificazione artica”: un riscaldamento artico quattro volte maggiore di quello globale. Riduce il “gradiente”, la differenza tra la temperatura al polo Nord e all’Equatore e cambia la dinamica dell’atmosfera: le onde planetarie quasi stazionarie stazionano di più (ed entrano in risonanza, secondo Michael Mann et al.). Le tele-connessioni fra le correnti sono molteplici e complicate, i modelli ancora scarsi, le incertezze notevoli. La cosa chiara è che aumentano gli eventi estremi:
In summer synergistic effects between thermodynamic and dynamic drivers of extreme weather could act in the same direction to cause very-extreme extremes. Recent summers have seen such anomalous weather and these events are not well understood. This presents risks for society and in particular for global food production, given that the major breadbasket regions are located in the mid-latitudes with many crop types vulnerable to heat extremes.
Per i non deboli di cuore, il com. stampa del PIK fa una tele-connessione con il paper di Schnellhuber et al. su Scientific Reports che attribuisce la maggior probabilità del grande incendio dell’Alberta nella primavera del 2016 a un’onda planetaria bloccata sul Canada occidentale in combinazione con il Niño.
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Sul sito della NOAA, Emily Becker aggiorna sulle previsioni dell’ENSO. E’ neutrale per il resto dell’estate, poi
The chance that our old buddy El Niño will be around during the fall is about 60%, rising to 70% by winter, and the El Niño Watch is continued this month.
Reto, non Reno. Che quello è bello navigarlo, non leggerlo o sentirlo 😀
Knutti come guru del gomblottismo non l’avevo ancora considerato. E le spore fungine, poi….
Tele-connessioni: un semplice bigino, ne avevo parlato qui , qui , qui e qui
Grazie Steph, anche per la correzione…